Albania, Matteo Salvini smentisce Repubblica: "Tutto falso"
Il ritornello è sempre lo stesso. Si usa ogni provvedimento varato dal governo per mettere nel mirino l'esecutivo e il premier. E lo si fa nel modo più sfacciato che ci sia, anche inventando retroscena e voci inesistenti. Il patto tra Italia e Albania per contenere il flusso dei migranti è indigesto per la sinistra. E così dopo aver criticato aspramente il premier, i progressisti provano ad avvelenare i pozzi nella maggioranza. E a farlo è anche Repubblica che dà notizia di un retroscena-fake sul governo: "Meloni – scrive il quotidiano – lascia all’oscuro fino all’ultimo Matteo Salvini e Antonio Tajani. Tratta personalmente l’accordo con Rama. E quando lo firma, il governo implode. La Farnesina chiede una bozza, inascoltata. Il segretario della Lega è furioso. Il Viminale, commissariato, sbanda". Fuoco e fiamme, fulmini e tempesta.
Peccato che nulla di tutto ciò sia vero. E così tocca alla Lega smentire le ricostruzioni farlocche di Repubblica con una nota ufficiale: "A differenza di quanto sostengono alcuni retroscena sui giornali di oggi, non c’è alcun malumore di Matteo Salvini nei confronti di Giorgia Meloni. Peraltro l’accordo con l’Albania sull’immigrazione è utile e positivo. Proprio il vicepremier e ministro l’ha specificato pubblicamente ieri confermando la linea della Lega". Caso chiuso.
E alle contestazioni su presunte violazioni del diritto internazionale risponde il Guaradsigilli, Carlo Nordio: "Non vedo dove sia la violazione del diritto internazionale negli accordi tra l’Italia e l’Albania. Le persone non vengono sottratte alla giurisdizione italiana”, dice Nordio. “Viene preliminarmente emessa l’ordinanza di un magistrato, si tratta di una collocazione territoriale resa necessaria da questa massa improvvisa, duratura, e forse anche in aumento, di persone che premono ai confini del Mediterraneo”. Non si tratta di respingimenti – assicura – non li respingiamo, li collochiamo sotto la giurisdizione italiana in uno stato amico. Che ci ha dato la disponibilità per garantire un collocamento più rapido e dignitoso".