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Capezzone, lo scherzo russo alla Meloni: "Questione di sicurezza nazionale, ma la sinistra fa sciacallaggio"
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Lo "scherzo telefonico russo" a Giorgia Meloni è una questione di sicurezza nazionale, perché di fatto da Mosca sono riusciti a bucare Palazzo Chigi tendendo un tranello alla premier in persona, ma per la sinistra è solo una occasione di "fare sciacallaggio politico".
Il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone, nel suo Occhio al caffè - Rassegna politicamente scorrettissima di oggi, affronta la questione della "trappola" tesa dal duo comico russo Vovan & Lexus. "Quella telefonata a Palazzo Chigi non doveva arrivare. Che poi, questi due comici russi sono davvero comici o sono due protesi, strumenti di una attività di intossicazione fatta dai servizi segreti russi? E' più probabile questa seconda ipotesi".
Altro punto: "Ma in questi 12 minuti di telefonata Meloni ha detto cose così sbagliate? A onor del vero no, ha semplicemente evocato quello che ogni persona vede, una certa stanchezza sia delle parti sia dell'opinione pubblica riguardo al conflitto tra Ucraina e Russia. E chiunque, a parte il Fatto quotidiano, può testimoniare che Meloni dice in privato quello che dichiara anche in pubblico".
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