Riforme, Salvini esulta: "Niente più tecnici", come finisce l'era dei ribaltoni
Matteo Salvini ha annunciato l’arrivo in Consiglio dei ministri di una “riforma di buonsenso”. L’ha definita così il vicepremier, riferendosi alla cosiddetta norma anti-ribaltone, che punta a impedire di formare maggioranze politiche diverse da quella scelta dai cittadini tramite le elezioni. Insomma, si tratta di una riforma costituzionale che ambisce a mettere fine all’era degli esecutivi tecnici una volta per tutte. “Niente governo tecnici, ribaltoni, ambi di maggioranze e partiti al governo, niente nomine di nuovi senatori a vita. Il voto degli italiani conterà finalmente di più”, ha twittato Salvini.
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Il vertice della maggioranza che si è tenuto a Palazzo Chigi è quindi stato positivo: fatta eccezione per qualche minima correzione tecnica, è arrivato il via libera alla riforma sul premierato. Il perno è appunto l’elezione diretta del presidente del Consiglio, che potrebbe avvenire nel seguente modo: turno unico e premio di maggioranza del 55% per garantire la governabilità. Nessuna modifica invece per quanto riguarda il presidente della Repubblica, i cui poteri non verranno toccati. Dalla bozza emerge inoltre l’intenzione di fermare le nomine dei senatori a vita. Si tratta dii una battaglia che Fratelli d’Italia porta avanti da tempo.
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Correva l’anno 2019 quando Giorgia Meloni chiedeva lo stop attraverso un post social in cui definiva una “figura ottocentesca” quella dei senatori che rimangono “parlamentari per il resto dei loro giorni”. Dopo il vertice odierno, Fratelli d’Italia ha ribadito che si tratta di una riforma che è sempre stata nei pensieri del partito: “Se dovessimo farlo sarebbe anche istituzionalmente inattaccabile perché adesso, se dovessimo procedere a nomina, sarebbero chiaramente per riequilibrare con nomine a noi più vicine. Rinunciando c’è un chiaro segnale che non è battaglia politica ma una questione istituzionale”.