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Meloni alla Camera, "Facciamo così": alza la voce, zittiti Pd e M5s

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"Vedo le opposizioni nervose. Il governo va male, no?". Giorgia Meloni si scatena in aula alla Camera, dove la premier riferisce in vista del Consiglio Europeo del 26 e 27 ottobre. 

Dopo il Senato, tocca a Montecitorio. Una giornata lunghissima, tra gli interventi della Meloni e le repliche dei gruppi parlamentari. Temi delicatissimi (Hamas, Israele, la manovra finanziaria) in un contesto di grandi polemiche e veleni, con sullo sfondo la rottura tra la premier e il compagno Andrea Giambruno. Nel tardo pomeriggio, l'aula della Camera è piena e mentre la presidente del Consiglio prendere la parola, dai banchi del centrosinistra si alzano brusii e aperte contestazioni. Che Meloni mette a tacere in almeno due occasioni, con ironia pungente e controrepliche al vetriolo. 

 

"Non dovete essere nervosi, il governo sta andando male e quindi sta per arrivare il vostro momento", dice rivolgendosi a Pd e Movimento 5 Stelle. Qualche minuto prima era stata ancora più dura. "Vi vedo nervosi, non capisco perché siate nervosi", la replica ad alcuni commenti mentre parlava della sospensione di Schengen e della necessità di "fermare l'immigrazione illegale di massa". "Vi dico quale è la strategia che il governo porta avanti - ha detto Meloni alzando la voce -. Dopodiché è un anno di governo, ne faccio altri quattro e alla fine chiediamo agli italiani cosa ne pensano. La democrazia funziona così, so che ad alcuni non piace ma funziona così". Lungo applauso dai banchi del centrodestra.

 

Sul Medio Oriente, pur ringraziando per il tono generale moderato, la leader di Fratelli d'Italia non ha lesinato una critica: "Quello che non mi torna, e che in alcuni interventi ho sentito, è che mi è sembrato che si mettesse sullo stesso piano: ma c'è una differenza tra tagliare la testa ai bambini e chiedere di evacuare i civili. Non ditemi che le due cose sono uguali". "Ma è uguale il valore dei civili. Serve una risposta ai terroristi senza coinvolgere la popolazione locale, quando qualcuno si fa volutamente scudo della popolazione civile. Per questo è difficile, trovare un equilibrio come cerchiamo di fare giorno dopo giorno passo dopo passo". Meloni ha quindi assicurato l'impegno "per evitare che i civili muoiano, per trovare una soluzione a questo conflitto, per fare in modo che Israele possa garantire la sua sicurezza". 

 

Particolarmente forte il passaggio sulla transizione ecologica imposta da Bruxelles: "L'Italia non ha paura della transizione ecologica ma di quella ideologica - scandisce la premier -. Abbiamo paura di qualcosa che imponendo a tappe forzate delle risposte che, quando non si sono costruiti dei presupposti, ci portano dritti a una desertificazione industriale e non credo che questa sia una grande risposta".

 

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