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Silvio Berlusconi, che fine fanno i suoi 30mila quadri: la decisione dei figli

Silvio Berlusconi

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Quale futuro per i quadri acquistati da Silvio Berlusconi negli anni? Si tratta di migliaia di opere, non d'autore, ora custodite in un hangar di Arcore. Nei giorni scorsi era girata voce che fosse scoppiato un incendio nel deposito. Il tutto, però, è stato smentito dalla famiglia del Cav, scomparso lo scorso giugno. Ma non solo: i figli dell'ex premier sono stati costretti a smentire anche il rumor secondo cui tutti loro non vedrebbero l’ora di "liberarsi" di gran parte della collezione di tele che il padre aveva accumulato.

"È una collezione che al di là del valore economico, ne ha sicuramente uno affettivo — ha spiegato la famiglia Berlusconi in una nota —. Ciascuno dei fratelli sceglierà di tenere per sé alcune opere. Per la parte restante si individuerà, a tempo debito, la destinazione più opportuna". L'unica cosa certa è che "in questo momento non è oggetto di alcuna specifica riflessione da parte dei cinque fratelli". 

 

 

 

I quadri, che Berlusconi comprava partecipando alle aste televisive, sarebbero 30mila in totale, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. "Non sono opere d’arte. Sono quadri molto belli da vedere, ma restano pura decorazione, sono scenografici, andrebbero bene per Cinecittà... Da giorni si parla dell’idea degli eredi di un gran falò, ma non ne so nulla: sarebbe un’idea sbagliata perché gli oggetti d’arte non vanno distrutti per principio - ha commentato Vittorio Sgarbi -. A questo punto, sarebbe meglio farne un grande luna park con altre due tappe, quella al parco di Villa San Martino e al mausoleo di Cascella. Tenerli, invece, tutti in deposito non ha tanto senso".

 

 

 

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