Giuseppe Conte, la figuraccia sull'ospedale bombardato a Gaza
Veleno e sparate a raffica. Le truppe giallo-rosso-viola - 5Stelle-Pd-Sinistra Italiana - hanno colpito ancora, e l’impresa stavolta è di quelle particolarmente memorabili. Ancora non si sapeva nulla del razzo esploso contro l’ospedale di Gaza che Nicola Fratoianni, capo di Sinistra Italiana, sui social - siamo a martedì sera - se ne usciva così: «L’esercito israeliano ha bombardato un ospedale pieno di personale sanitario. I palestinesi dicono che sono morte 500 persone. È un crimine di guerra senza giustificazione alcuna». Chissà che non lo diventi anche sparare bischerate sesquipedali in libertà. Nell’attesa, immaginiamo la faccia di Fratoianni - padre putativo di Aboubakar Soumahoro - quando poi s’è appreso che il razzo forse l’avevano sparato i terroristi di Hamas, o un gruppo affine. A proposito di Soumahoro, eccolo: «Quello che sta succedendo in queste ore è da condannare come abbiamo condannato nei giorni scorsi l’attentato di Hamas in Israele».
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L’OFFENSIVA
La prima linea dell’esercito della sinistra è formata da grossi calibri, e Brando Benifei, capodelegazione Dem al parlamento Ue, sventaglia: «Dobbiamo dirlo con chiarezza. Dopo ospedali e infrastrutture civili distrutte, centinaia di morti fra cui molti bambini, sarebbe una grave e inaccettabile violazione del diritto internazionale sottoporre a un assedio totale gli abitanti di Gaza (...)». Il messaggio-social parte quasi in contemporanea col razzo. È l’ennesima gaffe, o anche per Brando sono stati gli israeliani? Benifei è quello che su La7, scoppiato il Qatargate, aveva detto che «c’erano rumors abbastanza convincenti» che la socialista Eva Kaili - tra i grandi accusati dell’inchiesta - «stesse passando al centrodestra». Grasse risate in studio.
È il turno di Alessandro Di Battista, e torniamo a martedì sera, con le fiamme ancora alte: «L’esercito israeliano ha appena bombardato l’ospedale di Gaza (...) sta decimando la popolazione palestinese nell’impunità». Una prece. Irrompe il generale Giuseppe Conte: «La strage dell’ospedale di Gaza lascia senza parole (...). Bisogna fermare immediatamente questo scempio, la comunità internazionale non può restare a guardare. Nessuno può sospendere il diritto umanitario. Giù le mani dai bambini, dai civili e dagli ospedali». Il soldato semplice grillino Dario Carotenuto commenta il post del generale e lo fa con l’artiglieria pesante: «Abbiamo condannato la strage di civili compiuta da Hamas (l’attacco del 7 ottobre, ndr). Oggi allora bisogna coerentemente condannare non tutti gli israeliani, ma la loro guida politica che si sta macchiando di atroci crimini contro l’umanità. Netanyahu con la decisione di tagliare acqua e cibo a 2 milioni di civili senza concedergli possibilità di fuga da una pioggia di bombe che oggi hanno colpito un ospedale, sta scegliendo la violazione del diritto internazionale».
Ieri, su Rai News 24, ospite di “Specchio dei tempi”, il professore universitario Nicola Perugini è tornato a parlare del «genocidio» perpetrato negli anni da Israele. Tweet di Selvaggia Lucarelli: «L’ospedale di Gaza colpito ieri era stato centrato da due razzi israeliani il 14 ottobre (o da razzi di Hamas caduti sempre incidentalmente sullo sfortunato ospedale, decidete voi)». Va un po’ avanti e poi sentenzia: «Possiamo dunque dire con certezza due cose, 1) gli ospedali vengono bombardati intenzionalmente; 2) questo ospedale era un obiettivo militare. Su come siano poi andate le cose il 17 ottobre, in mancanza di prove definitive, ognuno la pensi come vuole». Già...
CRONISTI E CHEF
Anche Luca Telese twitta: «Non c’è neanche bisogno di discutere sul missile - purtroppo - se si impedisce al convoglio di aiuti fermo alla frontiera di entrare nella striscia di Gaza (...)». Raffica di reazioni, su Twitter: «Ma come “non c’è neanche bisogno di discutere sul missile”!». Instilla il dubbio anche l’immancabile Rula Jebreal. To’, chi si rivede, il filo-palestinese Chef Rubio, che scrive: Il giornalismo italiano» - fa un’unica eccezione - «è merda al servizio del terrorismo ebraico». Chef Rubio è quello della trasmissione “Unti e Bisunti”.