Armita, Salvini: "Ammazzata dalla polizia morale, la vergogna"
Matteo Salvini, in un post pubblicato sui suoi profili social con tanto di video a corredo, ha denunciato la morte di Armita Garavand, la giovane iraniana che combatteva per i diritti e per la libertà delle donne a Teheran: "'Abbiamo ucciso Armita Garavand, se lo meritava'. La 'polizia morale' del regime islamico iraniano, che sostiene le barbarie disumane di Hamas in Israele. Che vergogna. Contro i diritti delle donne, contro la democrazia, contro le libertà", ha commentato il vicepremier e leader della Lega.
La ragazza iraniana di 16 anni era finita in coma dopo una presunta aggressione alla metropolitana di Teheran. Le sue condizioni di salute si sono subito "deteriorate" in ospedale. Secondo l’agenzia di stampa statale Irna, Garavand era svenuta a causa della pressione bassa, una versione contestata dagli attivisti per i diritti umani che parlavano del rischio di un secondo caso Mahsa Amini. Un gruppo per i diritti curdi, Hengaw, ha affermato che l’adolescente era rimasta ferita in uno scontro con agenti della polizia morale, per aver presumibilmente violato il rigido codice di abbigliamento iraniano per le donne. "Nonostante i continui sforzi del personale medico dell’ospedale Fajr di Teheran, i segni vitali relativamente stabili di Armita sono cambiati e peggiorati... negli ultimi giorni", ha detto l’agenzia di stampa Borna, affiliata al ministero dello Sport. "Tuttavia, gli sforzi della equipe medica per migliorare le condizioni di Armita continuano".
"Abbiamo ucciso #ArmitaGaravand, se lo meritava".
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 12, 2023
La "polizia morale" del regime islamico iraniano, che sostiene le barbarie disumane di Hamas in Israele.
Che vergogna.
Contro i diritti delle donne, contro la democrazia, contro le libertà. pic.twitter.com/zGkozeuu35
Poi la giovane è morta. Armita viveva a Teheran ma proveniva dalla città di Kermanshah, a circa 500 chilometri dalla capitale iraniana, nell’Iran occidentale popolato dai curdi. Nel settembre dello scorso anno, la morte di un’altra donna curda iraniana, Mahsa Amini, per aver presumibilmente violato il rigido codice di abbigliamento per le donne della Repubblica islamica, ha scatenato proteste in tutto il Paese.
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