Salvini? Oggi si indignano, ma i veri dossieraggi sono opera della sinistra
“Dossieraggio”: eccola qui la parola che ieri era sulla bocca di tutti. “Dossieraggio”: quello che, secondo la sinistra, servirebbe per attaccare i nemici del governo, nel caso specifico la giudice Iolanda Apostolico. “Dossieraggio”: quello su cui, per il dem Sandro Ruotolo, dovrebbe indagare addirittura il Copasir, perché altrimenti rischiamo di tornare a non meglio precisati «vecchi tempi». E poi, oltre al “dossieraggio”, c’è la questione della “vita privata”. Il video che mostra la giudice Apostolico al presidio contro Salvini del 2018?
Non doveva essere diffuso perché quella è la sua “vita privata”. E Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, ha invitato a evitare di fare lo «screening della vita privata e del passato dei giudici».
Cosa c’è che non va in questo ragionamento? Non è corretto difendere la privacy delle persone? Certo che lo è. Ma insomma, come ha detto la Meloni, i dossieraggi di solito servono a tirare fuori qualche segreto, mentre la partecipazione a una manifestazione è per definizione una cosa pubblica. E poi fa un po’ strano vedere che a indignarsi per dossier e violazioni della vita privata sono proprio politici, giornalisti e intellettuali di sinistra, quelli che, quando faceva comodo a loro, i dossier li hanno abbondantemente usati e della vita privata delle persone se ne sono ampiamente fregati...
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Per dire, tirare fuori una foto di quasi vent’anni fa che ritrae il viceministro Galeazzo Bignami vestito da gerarca alla festa del suo addio al celibato, è dossieraggio o no? E rilanciare un post su Facebook di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna, parlare dei suoi rapporti familiari e analizzare i testi delle canzoni che ha scritto negli anni Novanta fino a farlo dimettere da portavoce del governatore della regione Lazio, non è un vero e proprio screening del passato di una persona? E, andando più indietro, pubblicare le foto di Berlusconi al compleanno di Noemi Letizia, non è un’invasione della vita privata? E i retroscena sulle cosiddette cene eleganti? Quelli che oggi si indignano si erano indignati anche allora? No, non risulta. Ma forse erano solo distratti...
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