Elly Schlein, leader per finta: "Io candidata? Non decido io"
"Della mia eventuale candidatura alle europee parleremo più avanti con il partito": Elly Schlein, segretaria del Pd, lo ha detto a SkyTg24 durante le celebrazioni per i 20 anni dell'azienda. "Prima si pensa al programma e poi alle candidature - ha poi aggiunto la leader dem -. Per quanto riguarda la mia ne parlerò con il partito". Queste le parole, un poco sconcertanti, di una leader che ritiene di non avere sufficiente potere decisionale. E insomma Elly, in ossequio alle sue origini "collettiviste", rimette all'assemblea una scelta così importante che la riguarda. Spiazzante.
Parlando del suo partito, inoltre, Schlein ha spiegato che c'è ancora del lavoro da fare: "Nel Pd c'è tanto da cambiare. Non è solo un discorso di cambio di leadership, ma il cambiamento si deve avvertire in tutto il paese, va costruita una nuova classe dirigente". E ancora: "Le porte del Pd sono aperte e invito le persone a venire a darci una mano". Per quanto riguarda le correnti, invece, la segretaria ha sottolineato che "il pluralismo c'è sempre stato perché è un partito composto di varie anime". Ma su battaglie importanti come sanità pubblica, salario minimo e diritto alla casa, ha assicurato che "il Pd è compatto".
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In merito al capitolo immigrazione, poi, la leader dem ha attaccato sia l'Europa che il governo Meloni: "Non c'è un Paese europeo che si sia comportato correttamente sui migranti. I trattati dicono che la redistribuzione deve essere equa. Il Pd continuerà a battersi per vie legali e sicure di accesso non solo all'Italia, ma a tutti i paesi europei. La destra ha fatto sempre demagogia su questo tema".
Infine, sul tema delle armi all'Ucraina, la Schlein ha chiarito: "Il Pd dall'inizio ha fatto questa scelta di supporto del popolo ucraino, di autodifesa, non possiamo cedere rispetto anche all'aumentare dell'aggressione di Putin. Non possiamo accettare che ci sia un Paese che voglia riscrivere i confini con l'esercito. Contemporaneamente chiediamo all'Ue di fare uno sforzo per arrivare a una pace giusta. L'ottavo invio di armi? Su questo abbiamo sempre avuto una posizione lineare e non è cambiata".
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