Giovanni Donzelli inchioda la sinistra: "Cerca scorciatoie per vie giudiziarie"
"Non si trasformi una questione giuridica in una vicenda personale". Giovanni Donzelli segue la linea di Giorgia Meloni quando si tratta di Iolanda Apostolico. Per il deputato e responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia "non spetta ai singoli magistrati stravolgere le decisioni del governo". A maggior ragione come in questo caso quando l'esecutivo "è rappresentativo di un Parlamento eletto dai cittadini. I giudici, anche i più stimabili, non sono stati scelti dal popolo, non sono chiamati a fare scelte politiche. Questo è un principio su cui si basa la democrazia". Ma non è tutto. Raggiunto da La Stampa, Donzelli ricorda che il giudice di Catania "ha interferito con il potere del governo".
La riprova? "Il giudice si è espresso persino sulla possibilità di pagareuna cauzione di 5 mila euro per evitare il trattenimento. Ma nessuno dei quattro migranti aveva sollevato la questione. Il magistrato è andato ben oltre le sue competenze". E a chi lo incalza, replica che "non c’è una questione personale. Si può discutere all’infinito se il magistrato abbia fatto beneo male. Io noto questo: la sinistra da sempre perde le elezioni e poi cerca delle scorciatoie per vie giudiziarie".
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Oltre alla questione migranti, il governo deve fare i conti con un'altra crisi, quella economica. Nulla di cui preccuparsi per il deputato: "Stiamo facendo una manovra seria e responsabile. Per la prima volta sono state messe nero su bianco le conseguenze del Superbonus, un disastro: ci sono ancora 80 miliardidi euro da pagare". Da qui la stoccata ai governi precedenti: "Nascondevano la polvere sotto al tappeto. Noi invece siamo stati trasparenti". Infine, i dati del segretario della Cgil Maurizio Landini sull’occupazione, spesso a suo dir,e gonfiati da contratti brevi e precari. "Non è vero. I dati Istat confermano l’aumento dell’occupazione stabile. Landini dice una bugia, ma non mi stupisco visto che aveva annunciato già a luglio uno sciopero generale contro una manovra ancora da scrivere".
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