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Quirinale, "c'è stupore": smentito il retroscena di Giannini e Stampa

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Si registra "stupore", al Quirinale, per l'interpretazione data da alcuni quotidiani alle parole del presidente della Repubblica su sanità e autonomia. Ieri Sergio Mattarella, che da mesi ricorda spirito e articoli della Costituzione nel 75 anniversario, aveva sottolineato l'importanza della sanità pubblica e della collaborazione tra istituzioni davanti alla platea dei presidenti delle Regioni. 

In particolare quest'ultimo passaggio sul rapporto tra le istituzioni è stato tradotto da alcuni quotidiani ostili al governo, con la Stampa diretta da Massimo Giannini in primissima fila, con "la grandissima irritazione" del Colle. Riguardo a cosa? Allo scontro tra il governo e la magistratura, ovviamente, in relazione alla contestata sentenza della giudice di Catania Iolanda Apostolico, che qualche giorno fa ha "smontato" il decreto del governo decretando la liberazione di alcuni migranti sbarcati (illegalmente) a Lampedusa e destinati al centro di Pozzallo. 

 

 

 

Il retroscena in questione è quello di Ugo Magri, quirinalista e penna storica del quotidiano torinese del gruppo Gedi, di proprietà di John Elkann. Firma autorevolissima, certo, che però a quanto pare sarebbe scivolata sull'ennesima strumentalizzazione politica che sta contraddistinguendo la linea di Giannini nelle ultime settimane. Altro giro, altra smentita pesante, insomma.

Se Repubblica, che qualche giorno fa giurava sulla lontananza della giudice di Catania da qualsiasi tentazione "politica", è stata clamorosamente smentita dalla riemersione dei giudizi social della toga e del marito a favore di Ong, accoglienza dei migranti e contro l'ex ministro degli Interni Matteo Salvini (e dal quotidiano di Maurizio Molinari, sempre della scuderia Elkann, non è arrivato nessun mea culpa), è stata proprio La Stampa la più scatenata sul caso. E Daniele Capezzone, nella sua rassegna politicamente scorrettissima, aveva fatto notare prima della smentita del Colle il fatto che il Quirinale avesse firmato senza fare obiezioni il decreto sull'immigrazione. "Sorpresa Quirinale", è il titolo del pezzo di Magri, che riporta: "Mattarella come noto non vuole risse", celebrando l'amore del presidente per "lo spirito di collaborazione" tra istituzioni e poteri. Quasi surreale, visto che la sorpresa c'è stata, sì, ma per lo stesso articolo.

 

 

 

 

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