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Piantedosi, così ha disinnescato la bomba della Germania sulle Ong

 Piantedosi

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Ma quale fuga. Matteo Piantedosi non è "scappato" dalla riunione con gli altri ministri dell'Interno a Bruxelles come raccontano Pd, 5 Stelle e giornali di sinistra. "Ciò che è accaduto due giorni", scrive il Tempo in un retroscena, "è stato un agguato bello e buono. Il tentativo, anche un po’ goffo, di cambiare all’ultimo momento le carte in tavola sperando che l’Italia - come è accaduto spesso negli anni scorsi - ingoiasse il rospo". Un blitz architettato dalla Germania che "non ha alcuna intenzione di interrompere i finanziamenti alle Ong che portano i migranti sulle nostre coste. Probabilmente il governo tedesco sperava in un atteggiamento obbediente e silente da parte di Piantedosi. Ma è andata diversamente", si legge ancora.

 

 

Del resto il ministro dell'Interno italiano ha dovuto abbandonare la riunione per andare a Palermo dove aveva due bilaterali con gli omologhi di Tunisia e Libia. Dunque, dunque "nessuna fuga".

La verità è che l'emendamento tedesco è stato presentato all'ultimo momento: "Le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come strumentalizzazione dei migranti quando non vi è l’obiettivo di destabilizzare l’Unione o uno Stato membro". Una formula non concordata, "che di fatto avrebbe finito per legittimare le attività delle Ong senza disciplinarne il modus operandi". Per questo Piantedosi, in linea con la premier Giorgia Meloni, ha deciso di rifiutare la modifica al regolamento sui migranti.

 

 

E ancora, "quello di giovedì scorso è stato un vero e proprio blitz anche per un altro motivo", si scrive nell'aritcolo: "L’argomento era iscritto all’ordine del giorno solo per una discussione. Mentre alcuni Paesi, sotto la regia tedesca, hanno cercato di metterlo ai voti minacciando che lo avrebbero approvato senza l’Italia. La risposta di Piantedosi è stata pressappoco la seguente: 'Fate pure, ma noi non ci stiamo'. L’esito è quello che sappiamo: senza l’Italia non si sono azzardati a votarlo". Così sono andate le cose. Altroché fuga. 

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