Calenda "persona non gradita". Cgil, il diktat alla Marelli di Crevalcore
Critica Fausto Landini e per questo Carlo Calenda è "persona non gradita" allo stabilimento della Marelli a Crevalcore. "Incredibile il diktat della Cgil ai cancelli della Marelli per Carlo Calenda", denuncia Giosi Ferrandino, eurodeputato di Renew Europe e membro della segreteria di Azione. Calenda "aveva semplicemente espresso la preoccupazione per il calo crescente della produzione automobilistica italiana, nel totale disinteresse del sindacato e degli organi di informazione. Alle rigorose valutazioni di Azione, la Cgil risponde restaurando un clima da anni '70".
Lo stesso Calenda, però non molla e su X ribatte alle accuse dei sindacalisti rossi: "Non ho offeso i lavoratori. Ho criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla de-industrializzazione del settore automotive. Landini non è I LAVORATORI. Pronto a fare un confronto dove e quando vuole. Ricordo alla Cgil che ho chiesto di bloccare la vendita della Magneti Marelli con la Golden Power. Governo Conte. Non mi ricordo analoghe posizioni della Cgil. Andrò a Crevalcore. Accetterò eventuali contestazioni e spiegherò quello che intendiamo fare in Parlamento per difendere i lavoratori di Magneti Marelli. Fine".
La vicenda Marelli di Crevalcore nasconde un gigantesco bubbone fatto delle menzogne di John Elkann, debolezza della politica, paura di Landini di andare contro gli editori di Repubblica, silenzio della politica per la stessa ragione. Una storia che va raccontata. pic.twitter.com/9yCsMMiPE7
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) September 27, 2023
Calenda, comunicava in mattinata una nota dei vertici Cgil e Fiom Bologna ed Emilia Romagna, "non è ospite gradito al Presidio permanente ai cancelli della Marelli di Crevalcore perché noi siamo qui per difendere il futuro occupazionale e produttivo e non per un post sui social network". "Riteniamo le affermazioni di Calenda, contenute in un video pubblicato sui social in riferimento alla vertenza Marelli, gravissime e offensive non solo per la Fiom e la Cigl, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori - spiegano -. In un momento così delicato in cui la vita, il lavoro, l’occupazione sono a rischio leggere di un esponente politico che al posto di difendere i lavoratori specula per un minuto di celebrità rende poco onorevole il ruolo di deputato della Repubblica. La Fiom e la Cgil in questi anni, non hanno mai smesso di battersi per la dignità del lavoro, la difesa dei posti di lavoro e per un vero piano industriale di Marelli in grado di garantire futuro agli stabilimenti italiani e alle lavoratrici e ai lavoratori". La nota si conclude definendo Calenda "accecato dall’odio contro il segretario generale della Cgil".