La Pd De Marchi e le borseggiatrici rom: "Filmarle è violenza"
Per la sinistra "filmare le borseggiatriciè violenza". Lo pensa Diana De Marchi, consigliera milanese del Pd. È lei a Dritto e Rovescio a dire che bastano "gli annunci che dicono che bisogna stare attenti alle borseggiatrici, non c'è bisogno dei volontari". A suo dire, dunque, "partiamo da un pregiudizio, noi consideriamo queste borseggiatrici solo come rom".
Nella puntata di giovedì 28 settembre su Rete 4, la dem chiede che "le persone rom, perché sono persone, vengano considerate come tutte le altre". Tradotto: "La condanna per queste borseggiatrici deve essere la stessa delle altre che non sono rom. Loro non sono tutte così". Quanto basta a far scappare gli elettori che, nell'ultima tornata elettorale, hanno preferito il centrodestra. D'altronde arrivare a giustificare o minimizzare chi commette reati non è la giusta ricetta,
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Sullo stesso caso De Marchi si era resa protagonista di un botta e risposta con l'attore Tony Sperandeo. Accadeva nelle scorse puntate quando la dem tuonava: "La legge prevede che devono essere recuperate". "Però - controbatteva l'attore - ci sono le donne incinte, bisogna trovare una legge e questi si cacciano via". Ma ancora una volta De Marchi non demordeva: "Non stiamo governando noi". Parole che avevano scatenato l'attore: "Ora mi sono rotto. Voi fate solo opposizione. Bisogna collaborare. Dovete fare di più per i cittadini".
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E pensare che l'ultima scoperta sconvolgente è stata fatta da Mattino 5. La trasmissione ha mostrato come le borseggiatrici che operano a Milano hanno trovato le contromisure a chi cerca di contrastarle. Come documentato da diversi filmati che circolano in rete, alcune di loro si aggirerebbero per i vagoni della metropolitana con tre ragazzi a fare loro da "scorta".