Vendola, farneticazione comunista: "Schlein di estrema sinistra?"
Nichi Vendola è stato ospite di Tiziana Panella a Tagadà, su La7, e ha affrontato tutti i principali argomenti di attualità politica. Ovviamente non sono mancati gli attacchi ai “nemici” Meloni e Salvini, ma Vendola è stato critico anche con il Pd, dove alcuni esponenti sono andati via lamentando uno spostamento “troppo a sinistra” del partito. “Evidentemente era scivolato talmente a destra che essere contro il finanziamento della guardia costiera libica che porta le persone nei lager significa spostarsi troppo a sinistra”, ha esordito.
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“Oppure la battaglia sul salario minimo - ha aggiunto - per me Elly Schlein è espressione di una sinistra moderata, che ha ragione di chiamarsi sinistra anche se è moderata perché ad esempio è tutta interna alla logica dell’atlantico e della guerra. Io vorrei un Pd più coraggioso rispetto alle élite europee che sono state incapaci di mettere in piedi un’azione diplomatica di pace per fermare il massacro tra russi e ucraini”. A differenza di altri esponenti di sinistra, Vendola non ha però negato le responsabilità di Vladimir Putin, che ha invaso l’Ucraina in maniera sconsiderata.
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“Putin dovrebbe essere oggetto di un grande esame di coscienza - ha sottolineato Vendola - da parte di chi ha finanziato gli oligarchi e ha brindato al suo sistema di potere. Il capitalismo mafioso incarnato da Putin non è stato contrastato dall’Occidente, anzi quest’ultimo ha pensato di fare business”.