Repubblica, attacco ai militari per colpire il governo
Adesso usano anche le divise dei militari per attaccare il governo. La sinistra forse sta davvero perdendo la testa. Repubblica infatti con un pezzo molto duro mette nel mirino la scelta da parte dell'esecutivo di incrementare la presenza dei militari nelle nostre città per "operazioni dinamiche" da affiancare a quelle delle forze dell'ordine. Prima la premessa. Repubblica attacca sui numeri, il governo Draghi aveva ridotto da 7800 a 5000 militari la presenza dei soldati nelle strade delle nostre città e adesso, udite, udite, il governo Meloni "tira fuori 400 unità dalle caserme".
Beh? Il governo, piccolo dettaglio che scorda Repubblica, cerca di dare un freno alla delinquenza fuori controllo che spesso alberga nelle città italiane. Anche in quelle amministrate dalla sinistra come ad esempio Milano e Roma dove scippi, furti, stupri e rapine sono ormai all'ordine del giorno. Poi, sempre Repubblica, attacca l'esecutivo accusandolo di "rispolverare gli slogan di legge" e addirittura di usare i militari come "spot per le elezioni". Ma c'è di più, Repubblica ci spiega che "la nostra è l’unica democrazia del pianeta a schierare i militari non per fronteggiare una minaccia terroristica o mafiosa, ma per controllare la delinquenza spicciola". A parte che se così fosse non ci sarebbe certo da allarmarsi dato che ogni Stato e ogni governo decide in modo autonomo come contrastare la delinquenza. E l'emergenza criminalità che si lega spesso a quella dell'immigrazione non è certo "delinquenza spicciola".
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Insomma il governo, secondo i maestrini della stampa progressista, dovrebbe restare a guardare davanti alla delinquenza che prolifera nelle nostre città. Si ripete un po' lo scenario di Caivano, quando voci rosse urlavano contro la stretta delle pene e contro la presenza dei militari sul territorio. E proprio grazie a quella stretta, proprio ieri sono state assicurate le "belve" dello stupro di Caivano. La sensazione è che il campo progressista attraverso il quotidiano diretto da Maurizio Molinari usi i nostri soldati per attaccare in modo gratuito il governo e anche per mettere nel mirino il Viminale. Ma il ministro Piantedosi al dispiegamento dei militari sul territorio ha risposto così: "L'esercito verrà impiegato non più in forma solo statica, ma anche dinamica, per esercitare al meglio la funzione operativa e di deterrenza". Nulla da aggiungere.
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