Boccardi, addio Forza Italia? Passa con Emiliano e la Puglia gli dà 9 milioni
Michele Boccardi è stato con Forza Italia consigliere regionale in Puglia e poi senatore per due mandati, fino alla scorsa legislatura. Sempre ripescato: la prima volta subentrato dopo il decesso dello storico senatore Donato Bruno, la seconda dopo un riconteggio e lungo ricorso giudiziario. Denunciò persino il presidente Casellati che non calendarizzava il suo reintegro. È stato candidato nelle liste azzurre anche lo scorso anno, secondo in Puglia dopo Rita Dalla Chiesa, non eletto. Un mese fa è uscito da Forza Italia, per passare ufficialmente con Michele Emiliano, che lo ha nominato direttamente coordinatore regionale di “Con”, la sua personale lista civica. E ora siede al tavolo con Pd e 5s per decidere i candidati alle amministrative. A nulla è servita la telefonata in extremis del vicepremier Tajani, che gli ha offerto la nomina a coordinatore provinciale al posto di Francesco Paolo Sisto per non passare con Emiliano.
Tre giorni fa Michele Boccardi si è visto assegnare dalla giunta pugliese 9 milioni di euro per la ristrutturazione e ampliamento della sua masseria. A darne notizia è stato l’assessore regionale allo sviluppo Delli Noci, che fa parte della stessa lista civica di Boccardi. Anche Delli Noci passato da destra a sinistra. Come l’assessore ala salute Rocco Palese, pure lui già senatore di Forza Italia, e candidato presidente contro Vendola, ora passato con Emiliano e nominato in giunta. Stessa sorte di Pasquale di Rella, candidato sindaco contro Decaro alle ultime amministrative a Bari, ora nella lista “Con Emiliano”.
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VICINO A EMILIANO
La vicinanza di Boccardi al governatore era nota. In piena campagna elettorale per le regionali nel 2020 Emiliano lo inserì nel comitato per sostenere il settore wedding durante la pandemia. Ne venne fuori un finanziamento con cui la regione dava 1500 euro alle coppie che decidevano di sposarsi in quel periodo. Così Emiliano, mentre chiudeva le scuole, apriva ai matrimoni e ti faceva pure la busta!
Ovviamente Boccardi oggi nega che il finanziamento milionario ricevuto sia il premio per il suo passaggio politico, e anzi dice che non è voluto dall’assessore della sua lista, ma dal portale. Cioè dal dipartimento regionale guidato da Gianna Berlingerio, candidata alle ultime regionali anche lei nella stessa lista Con. Non eletta, è stata nominata da Emiliano direttore del settore Sviluppo della Regione. Come fu per Massimo Cassano, già sottosegretario di Forza Italia, poi passato con Emiliano e nominato direttore dell’agenzia regionale per il lavoro. Il senatore Ignazio Zullo, di Fratelli d’Italia, oggi parla di mercato delle vacche «ed Emiliano in questo è un esperto commerciante della compra-vendita di persone che cresciute e pasciute nel centrodestra si trasformano in uccelli migratori».
Secondo Zullo «questo mercato delle vacche non solo destruttura il tessuto ideologico e culturale della società pugliese ma, cosa ancor più grave, infonde l’idea che si sta di qua o di là in funzione di una prebenda o di una poltrona ed il tutto sfocia in un grave inquinamento morale della pubblica amministrazione che non viene più avvertita come imparziale ed equa». Per questo Fratelli d’Italia aveva già chiesto le dimissioni della dottoressa Berlingerio quando un mese fa da dirigente della regione ha fatto una dichiarazione contro il ministro Fitto che ritardava il trasferimento dei fondi europei, dando sostegno alla guerra che da mesi Emiliano ha innescato contro il ministro che dalla Puglia non ha ancora ricevuto la rendicontazione di quelli già stanziati.
MELONIANI ALL’ATTACCO
«Questo è il frutto delle scellerate decisioni del governatore Emiliano di lottizzare gli incarichi dirigenziali della regione con i suoi fedelissimi, molto spesso sonoramente bocciati alle elezioni e così riciclati» avevano detto i senatori di Fratelli d’Italia, mentre il sottosegretario Marcello Gemmato, coordinatore regionale del partito della Meloni, ha parlato di «clientelismo» anche nella gestione della sanità pugliese. Ricordando l’inchiesta aperta dalla procura per le tangenti sull’accoglienza migranti e la realizzazione dell’ospedale in Fiera del Levante che ha portato alla condanna di Mario Lerario, nominato da Emiliano commissario covid.
«Non ho mai visto con simpatia la politica trasformistica: è giusto cambiare partito quando ci sono mutamenti nei propri convincimenti politici e ideali, ma molti salti da una parte all’altra sono avvenuti per giochi di potere e carriere personali. E forse non è un caso che molte vicende regionali finiscano in cronaca giudiziaria Le contraddizioni stanno esplodendo e il centrosinistra in Puglia sta facendo i conti con la questione morale dopo averla usata come una clava per colpire gli avversari», sono parole che diceva un anno fa Michele Boccardi, ora protagonista di questo “trasformismo alle cozze pelose”. «Non siamo quello schema politico nazionale che divide il mondo in maniera antica e che vedo presente a destra e sinistra» ha detto Emiliano per festeggiare il passaggio di Boccardi: «noi siamo la modernità incarnata». Viene voglia di tornare all’antico.
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