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Esselunga? La bimba, la pesca e il maialino che non è diventato salsiccia: l'altra verità
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Pubblicità corretta. Inaccettabile lo spot di Esselunga. Figlia di genitori separati sparisce al supermercato e ricompare con una pesca in mano da offrire al padre che viene a prenderla come a dirgli del suo desiderio di rivederli insieme con mamma.
No e poi no. Tutte le fattucchiere, infatti, ovvero i giornali di John Elkann, quello di Carlo De Benedetti e – diocenscampi – la tivù di Urbano Cairo si adoperano per sottoporre l’azienda a un trattamento di correzione. Ecco la versione emendata da ogni spurgo di sessimo, razzismo, maschilismo tossico e moralità patriarcale. Dopo una triste esperienza matrimoniale Mamm* – genitore1 – inconscersi nella nuova e vera realtà trans binaria e nella cultura woke.
La bambina, infine, vuol davvero riunire i genitori biologici per mettere fine alle reciproche incomprensioni ma non per far vincere quel che in un tempo ormai lontano ci si sarebbe augurati - ma per comunicare ad entrambi la sua precisa volontà di cambiare sesso perché lei si sente maschio non binario nei giorni pari e asessuato tribinario in quelli dispari. La pesca, ça va san dire, la offre al cucciolo di casa, un maialino dei Nebrodi sfuggito ai coltelli dei tortoriciani che ne volevano fare – ohibò – salsiccia.
Dai blog
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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