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Euro 7, la vittoria dell'Italia: testo stravolto, cosa cambia per le auto

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Il testo di compromesso approvato oggi a Bruxelles su Euro 7 è una vittoria dell’Italia, frutto del duro lavoro del governo Meloni e del ministro Adolfo Urso. I 27 ministri dell’Unione europea hanno recepito le proposte dell’Italia che coniugano l’attenzione all’ambiente e la necessaria riduzione della CO2 con la difesa di un comparto auto che è strategico per il nostro Paese e l’Europa intera. Germania e Austria si sono astenuti, ma la stragrande maggioranza ha votato a favore del nuovo testo. 

È la vittoria del buon senso e del pragmatismo: l’atto legislativo proposto dalla Commissione europea introduce nuove disposizioni per i veicoli Euro 7 per le emissioni nocive e la durata delle batterie. I ministri hanno allineato i limiti e le condizioni di prova sui veicoli leggeri, rafforzando invece l’allineamento dei limiti di emissione delle particelle dei freni e del tasso di abrasione dei pneumatici. "Il riallineamento - ha commentato il ministro Urso - di una serie di limiti a valori stabiliti al regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna e per le emissioni di particolato, così come l’allungamento delle scadenze per l’introduzione di una nuova normativa sono una decisione importante nel segno di responsabilità politica economica e sociale”. 

 

Inoltre l’Italia auspica che si possa riallineare “la durabilità delle emissioni e gli standard della regolamentazione Euro 6 attuale, che si rivedano i requisiti di durata per le batterie di trazione e che per i produttori di piccoli volumi la data di applicazione delle nuove norme sia differita al 2035 anche per un razionale e logico allineamento” con il regolamento che dal 2035 che prevede lo stop alla vendita ai motori a combustione interna. 

 

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