Napolitano, minuto di silenzio? Il coro dei tifosi della Lazio stupisce tutti
Il Santo Padre che ha evitato le esequie di Silvio Berlusconi, nella Santa Domenica del Signore è andato a quelle di Giorgio Napolitano. Un funerale laico ça va sans dire, nell’obbedienza propria del suo Vaticano all’ateismo e alle fattucchiere, ovvero i giornali di John Elkann, quello di Carlo De Benedetti e la tivù di Urbano Cairo. Il Papa che gesuiticamente s’è ben guardato dall’omaggiare il Cavaliere ha dunque avuto l’altrettanto gesuitica premura di farsi vivo nel lutto ardente della ZTL allestita nella sala del Senato.
Due funerali, quindi, e due misure. Niente requiem per Silvio, il peccatore di peccati tutti allegri, e condoglianze come se piovesse per chi da Capo dello Stato indusse quel broccolone di Gianfranco Fini a far la guerra a Berlusconi provocarne la sua caduta. Niente preghierina per l’allievo salesiano- nipote di zie tutte suore – e “grata memoria” invece per il compagno liberale che nella rivolta della cattolicissima Ungheria contro i soviet, sceglieva i carri armati assassini.
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Ma l’Altissimo ci ha messo lo zampino. Grata memoria, infatti, ne ha avuta la curva della Lazio. Allo stadio è richiesto il minuto di silenzio per Re Giorgio e d’improvviso si leva il canto di libertà: «Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest». La sempre santa curva della tifoseria, in missione per conto di Dio.