Napolitano, Luigi Bisignani: "Figlio illegittimo e sangue blu?", menzogna smontata
Giorgio Napolitano si è spento all’età di 98 anni. Luigi Bisignani ha scritto un ritratto del presidente emerito della Repubblica tra intelligence e monarchia, realtà e bufale. Tra le panzane su di lui svetta quella riguardante la presunta “educazione sabauda”. Qualche anno fa in rete fu fatta girare una bufala, “corroborata da una certa somiglianza fisica - scrive Bisignani su Il Tempo - che Napolitano potesse essere effettivamente di sangue blu, figlio illegittimo dell’ultimo re d’Italia, Umberto II di Savoia, e per questo chiamato ‘Re Giorgio’”.
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“Un gossip - prosegue Bisignani - alimentato dalla circostanza che sua madre, contessa di Napoli (titolo che, da comunista doc, lui ha sempre accuratamente nascosto), fosse una delle dame di compagnia della regina. Invece quel ‘titolo nobiliare’, meno romanticamente, gli venne affibbiato su input dell’ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, durante il caso delle intercettazioni telefoniche con Nicola Mancino per la vicenda della trattativa Stato-mafia. Napolitano voleva che fossero distrutte in quanto giudicate irrilevanti: così Zagrebelsky lo accusò di ‘rivendicare privilegi da monarca assoluto’, appunto da re”.
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"Ma quella - sottolinea Bisignani - non fu la sola contumelia che Napolitano si prese. Il giornalista e storico inglese Perry Anderson lo apostrofò, sulla rivista London Review of Books: ‘Vicar of Bray’, paragonandolo a un novello don Abbondio che cambia parere ogni volta pur di ottenere credito politico. Naturalmente anche la destra italiana non mancò di criticarlo, perfino il mite Sandro Bondi gli diede ‘dell’inutile’ e, in seguito, Renato Brunetta rincarò la dose biasimandolo perché non era a suo dire ‘super partes’”.