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Lotta a Soros e voce a Trump: l'ultra-ricco Musk osa l'indicibile
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Restituisce la parola a Donald Trump su Twitter, stronca Anthony Fauci sul Covid, dà l’altolà alla cosca Lgbt, fa ironie sul sornione Beniamin Netanyahu – “la Storia la scrivono i vincitori” – e sbertuccia infine l’idolo degli idoli, ovvero George Soros, il filantropo della società aperta, il finanziatore di Emma Bonino, l’affondatore dell’economia reale, paragonandolo all’antieroe dei fumetti Marvel: «Lui è Magneto, vuole distruggere la civilizzazione, odia l’umanità».
Patron di Tesla e di Spacex, unico miliardario a non aver soggezione della sinistra global, Elon Musk – eccentrico, visionario, fin troppo ricco – non fa altro che farsi beffe dell’establishment del pensiero unico. Dice quel che pensa pensando a quel che dice. Nerd in fissa col pianeta Marte, dove vuole arrivare e abitarci, Musk spiattella l’indicibile assaporando gli sturbi.
Dai blog
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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