Immigrazione, Paolo Mieli inchioda Schlein: "Qual è il culmine del piano?"
Paolo Mieli non ha condiviso l’entusiasmo di Tomaso Montanari per il piano di sette punti del Pd sull’immigrazione. Ospite di Otto e Mezzo, su La7, il rettore dell’Università per stranieri di Siena ha lodato il lavoro di Elly Schlein: “Il suo piano stavolta mi piace, è molto chiaro e presenta alcuni punti fondamentali, come creare canali di accesso legali. Il Pd ridiscute una serie di leggi che hanno fatto precipitare l’immigrazione nell’illegalità”.
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“Una mare nostrum europea vera, seguendo punti chiari: si vede che il Pd ha idea di cosa fare con l’immigrazione una volta al governo”, ha chiosato Montanari. Mieli però non ha condiviso il suo pensiero: “Allora stasera me li rileggo, perché i punti del Pd non mi sono così chiari. Devo confessare che non mi sono rimasti impressi. Li dovrò ristudiare… qual è il culmine di questo piano?”. L’editorialista del Corriere della Sera ha poi bocciato anche il governo: “Il decreto non porta alcun vantaggio, è tutta roba finta”.
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Allora forse la soluzione è nella storia: “Agli Stati Uniti capitò la stessa cosa tra la fine della guerra civile e la fine dell’800. Era un gran caos arrivarono milioni di persone. La soluzione è nella storia: mandare dei piroscafi, delle navi che vadano a prendere questi disgraziati e che costino un centesimo rispetto a quello che devono pagare per farsi trasportare sui barchini e li portino in un posto preciso - ha chiosato Mieli - per poi essere smistati”.