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Giorgia Meloni, la denuncia: "La mia tenuta psicofisica? Roba misogina"

Pietro De Leo
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 «L’altro giorno leggevo su un sito “Meloni, attenzione alla tenuta psicofisica”. Ho riflettuto sul fatto che questa roba qui è veramente misogina». È una presidente del Consiglio a tutto campo quella che, ieri, concede un’intervista a Paolo Del Debbio, nel suo programma Dritto e Rovescio, su Retequattro. Il sopralluogo a Lampedusa con Ursula von Der Leyen è terminato da poco, la complessità dell’agenda politica preme e Giorgia Meloni, in quello che sarà un colloquio ad ampio raggio, replica anche ad alcune illazioni circolate nei giorni scorsi (l’allusione, a scriverlo è lo stesso sito, potrebbe essere ad un titolo di Dagospia).

Aggiunge poi la Meloni: «Dire che siccome sei una donna non ce la farai con la testa, mi ricorda quando all’inizio della storia repubblicana in Parlamento si discuteva del fatto che le donne non potessero fare il magistrato perché una volta al mese avevano il ciclo e diventavano isteriche. Ecco, la sinistra italiana evidentemente è rimasta lì». Sul piano politico, spazio ovviamente al tema immigrazione e all’incontro con la presidente della Commissione Europea: «Chiunque abbia un’onestà intellettuale in questa nazione», dice la Meloni, «deve riconoscere che la presidente della Commissione europea questa mattina (ieri n.d.r) ha pronunciato parole che dall’Europa non erano mai state pronunciate, che si riassumono nella frase “siamo noi a decidere chi entra e non entra in Europa e non i trafficanti”».
 


CAMBIO DI PASSO
Dunque, ragiona, «credo che quanto il governo italiano è riuscito a fare in Europa sia una rivoluzione copernicana». Infatti, «fino a quando c’era la sinistra al governo, si parlava solo di come redistribuire i migranti illegali in giro per l’Europa, adesso l’Europa parla di come fermare le partenze illegali». Si tratta di «un buon punto di partenza al quale dovranno corrispondere fatti concreti». Sul piano comunitario, spiega, «continuo a proporre da anni una missione navale europea per fermare le partenze irregolari», obiettivo che si sostanzierebbe nella seconda e la terza parte della missione Sophia, «mai attivate». Una proposta «che intendo portare al prossimo Consiglio europeo», essendo «una battaglia fra la legalità e i trafficanti di esseri umani».

Sul piano interno, spiega la Presidente del Consiglio, oggi porterà in Consiglio dei ministri «una norma che estende al limite massimo il trattenimento dei migranti prima del rimpatrio a 18 mesi». In tal modo si manderà «un messaggio chiaro a chi arriva dall’Africa: se arrivi in Italia, verrai trattenuto e poi rimpatriato». Più in generale, osserva la Meloni, «ho visto una strategia sugli sbarchi della sinistra italiana ed europea che cerca di smontare qualsiasi cosa si provi a fare». Un esempio? «L'ultima lettera da parte del Pd a von der Leyen» in cui c’è scritto «che va bloccato l'accordo con la Tunisia», su modello di quanto «già avevano fatto l’Alto rappresentante Borrell, anche lui vicino all’aera socialista, e la ministra verde tedesca». Ciò, secondo la premier, «dimostra che la sinistra lavora per un altro modello, ma sono contenta che la Commissione europea stia dando credito alle proposte che muove l’Italia». Non c’è solo l’immigrazione al centro del colloquio con Del Debbio.


Altro argomento affrontato è l’intervento dello Stato a Caivano, hinterland di Napoli, luogo diventato radiografia delle periferie avvolte dal degrado: «È una sfida.Credo che in uno Stato giusto le zone franche non possano esistere. Portiamo sicurezza, strumenti per offrire alternative, luoghi dove si possa avere altro rispetto al degrado». Inoltre, «nelle case popolari bisogna avere il coraggio di entrare, non c'è neanche un censimento. Capita anche che il reddito di cittadinanza lo gestisca la camorra. E a casa mia la camorra non gestisce i soldi dello Stato. E non pensino che mi fanno paura con le loro stese, con le loro mitragliate. Perchè rispondiamo colpo su colpo».

REDDITO DA SUPERARE
Tema legato al disagio sociale è il superamento del reddito di cittadinanza: «Abbiamo distinto chi non è in condizione di lavorare e che non perde il reddito, così come non lo perdono gli invalidi, gli over 60, chi ha minori a carico». Al contrario, «lo ha perso chi trai 18 e i 59 anni è in grado di lavorare. A questi noi abbiamo voluto dare la dignità del lavoro, creando una piattaforma» in cui si trovano corsi di formazione e opportunità di lavoro. Sguardo, poi, anche alla manovra economica: «Ci stiamo dando quattro grandi priorità: il cuneo fiscale, sostenere i redditi bassi, fino a 35 mila euro; le pensioni, lo scorso anno ci sia impegnati per le pensioni minime e quest’anno e mi piacerebbe dare un segnale per le pensioni più basse; famiglie e natalità, aiutare chi mette al mondo dei figli». Infine, «la sanità che è una grande priorità di questa nazione». 

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