Bignami, preso a botte perché di destra? Zoro se la ride nel salotto rosso di La7
Lupi travestiti da agnelli in onda su La7. Succede a “L’aria che tira”, la nuova versione della trasmissione che fu di Myrta Merlino, da pochi giorni condotta da David Parenzo, voce buonista e politically correct per eccellenza de “La Zanzara” di Radio 24 che di mattina indossa la divisa d’ordinanza della tv di Cairo e non interviene, come dovrebbe fare un moderatore, in difesa di ospiti costretti a rifugiarsi sui social, è proprio il caso di dirlo, con tanto di prova tv, per denunciare le offese ricevute in diretta. È quanto accaduto a Maria Rachele Ruiu, referente nazionale dell’associazione Pro Vita e Famiglia, bersagliata in particolare dallo scrittore Christian Raimo. L’attivista denuncia in un video di essere stata «offesa e accusata di essere omofobica e transfobica per aver parlato con alle spalle una famiglia». Raimo, infatti, nella sua dura, fluviale e ininterrotta requisitoria contro Pro Vita e Famiglia ha definito addirittura «violento» il logo dell’associazione che, in effetti, ritrae solo una normale famigliola tradizionale. Ruiu, impossibilitata a rispondere in collegamento, ha difeso le sue idee con un video rilanciato sul suo profilo X (fu Twitter).
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OFFESE A RIPETIZIONE
«ll problema», ha detto la donna, «non è che avete preso in giro Maria Rachele ma che si continuano ad offendere e censurare centinaia di migliaia di famiglie che credono in questo logo. Come si fa a definire violenta l’immagine dell’amore incondizionato di una famiglia? » si chiede l’attivista. «Come si fa inneggiare alla libertà e poi pretendere la censura violenta dell’altro, a prescindere dagli argomenti, chiedendo di togliere di mezzo delle associazioni. Come si può parlare di libertà e poi cercare di azzittire l’altro mentre si parlava proprio dell’emergenza della violenza tra i giovani?».
Ruiu ha lamentato anche di essere stata vittima di bodyshaming in seguito alla battuta del giornalista Alessandro Cecchi Paone che ha scherzato sull’acconciatura della Ruiu, definendola simile a quella di Arturo Brachetti, probabilmente ignorando che la donna ha i capelli corti dopo un percorso oncologico. Quello che c’è da segnalare, tuttavia, al di là della levata di scudi sinistri de La7 è l’assoluto silenzio di Parenzo, solitamente querulo rispetto a ogni abuso minimamente al di fuori del politicallly correct stretto. Purché a senso unico. Stranzezze.
Del medesimo tono, aggressivo, ipocrita e a tratti senza vergogna- e con gli stessi obiettivi, Fratelli d’Italia, e in particolare il sottosegretario Galeazzo Bignami- la livorosa ironia di Diego Bianchi in arte Zoro e Makkox pseudonimo di Marco Dambrosio, che hanno inaugurato la nuova stagione di “Propaganda Live” con il solito florilegio di post social dei politici da bersagliare. Molto meglio se gli attacchi sono al centrodestra, ovviamente. Nel mirino di Bianchi e dell’arruffato fumettista dicevamo, Bignami, che in un’intervista a Libero aveva raccontato il suo primo “ingenuo” incontro con la politica, al liceo, a 14 anni, quando fu bullizzato dai giovani comunisti della Fgci. Bignami fu costretto a mettersi a quattro zampe con un cartello al collo che lo identificava come «fascista». Makkox non ha resistito nel costruire una storia anche sul resto del racconto di Bignami, preso di mira per un travestimento riemerso tra gli scatti fotografici di tempi lontani. Per Makkox Bignami sarebbe «la persona più intelligente conosciuta da Donzelli». Scarso umorismo intriso di rabbia politica. La scoppola di un anno fa brucia ancora. Non ci risulta che Makkox abbia mai ricevuto un simile complimento. E perché Diego Bianchi non parla più del suo (ex) idolo Aboubakar Soumahoro? Mistero buffo e anche un po’ triste.
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