Elly Schlein, "così è dura". Chi la stronca dopo Otto e mezzo
L'ultima ospitata di Elly Schlein da Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 ha fatto parecchio discutere: la segretaria dem è finita nel mirino delle critiche per essere stata spesso confusa e non precisa su temi insidiosi come migranti e spese militari. Spesso la leader del Pd è ricorsa a giri di parole, non rispondendo direttamente alle domande. "Quando era incalzata, ricorreva a questa tecnica: anziché concentrarsi sull’argomento in sé, rovesciava la responsabilità sull’interlocutore - ha spiegato al Fatto Quotidiano il linguista Massimo Arcangeli - non rispondeva alla domanda, ma usava formule come 'Lei non ha capito', 'devo precisare', 'le faccio una domanda io'”.
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Quando il giornalista del Fatto gli ha chiesto se si possa parlare di "supercazzola", l'esperto ha risposto: "Buona parte della comunicazione di Schlein si fonda su questo elemento". Poi ha aggiunto: "Secondo me lo fa senza malizia, ma deve lavorare molto, perché la sua comunicazione sembra fine a se stessa, non arriva a nessuno". Arcangeli ha spiegato che la Schlein non riesce a fare sintesi: "Arrivo a un punto in cui perdo il filo: non riesco ad arrivare alla sintesi, perché la sintesi non c’è".
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Il giudizio del linguista è molto duro. Secondo lui, infatti, alla base di questa confusione ci sarebbe un elemento ben preciso: "Credo in certi casi sia scarsa conoscenza dell’argomento che affronta. Per esempio, Gruber le chiede del rapporto tra immigrazione e denatalità. La domanda è diretta, la risposta no. Se trascrivo ogni parola di Schlein, alla fine mi chiedo: cosa avrà voluto dire?". E ancora: "A volte, poi, l’impressione è che vada a memoria e ripeta a macchinetta. Come quando non si ha la patente e invece di guardare la strada, ci si concentra sui singoli elementi dell’auto: il freno, la frizione, il volante. Non credo sia ancora pronta per sfidare Meloni".
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