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Conte, "il reddito serviva anche a questo": dove si spinge su Caivano

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Giuseppe Conte ha solo due cose in testa: il reddito di cittadinanza e il Superbonus. Nonostante il fiasco comprovato, per il leader del Movimento 5 Stelle i sussidi sono la soluzione a tutto. Anche a Caivano, là dove la criminalità fa da padrona. Per l'ex premier infatti "al disagio sociale si risponde con i servizi e con il lavoro dignitoso per togliere manovalanza alla mafia. Il Reddito di cittadinanza serviva anche a questo". E ancora: "La stretta contro condotte gravi di minorenni diventa inutile se il governo affama i cittadini delle periferie, regalando terreno a illegalità ed emarginazione".

Peccato però che i numeri hanno largamente provato che il reddito di cittadinanza non abbia affatto aumentato i posti di lavoro. Anzi, spesso ha accresciuto il lavoro nero. Poco importa però a Conte che sulle colonne del Corriere della Sera punta il dito contro il governo, reo di aver abolito il cavallo di battaglia grillino e di voler eliminare il Superbonus. "Finiamola con le menzogne" tuona definendo "quella del governo una campagna vigliacca per mascherare i propri fallimenti".

 

 

Il leader Cinque Stelle arriva addirittura a negare i numeri: "Non c'è alcun buco nel bilancio dello Stato, piuttosto c'è nel portafogli degli italiani a causa del caro vita e Meloni fa da spettatrice". Il bonus del 110% - prosegue - "è stato decisivo per far salire il Pil dell'11% in due anni e ha creato un milione di posti di lavoro". Da cosa derivano le ostilità dell'esecutivo alle misure pentastellate? Semplice: "Non sapendo come affrontare la manovra e avendo sposato la logica dell'austerità e degli zero virgola, Meloni è molto nervosa". 

 

 

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