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Caivano, Gianluigi Paragone: quei social e le serie tv per cui servirebbe la censura
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Il cosiddetto "decreto Caivano" infiamma il dibattito politico. Sinistra, Pd e quotidiani d'aera accusano il governo Meloni di "autoritarismo", puntano il dito contro le "misure repressive". Eppure, contro il degrado e la violenza minorile, qualcosa va fatto. Ed è in questo contesto che muove il ragionamento di Gianluigi Paragone, il quale si schiera a favore dell'inasprimento delle pene ma ragiona sulle "origini del male". Un discorso complesso, dove però anche le serie tv e certi social che mitizzano il male hanno un ruolo di rilievo. E in certi casi, secondo Paragone, sarebbe necessaria anche la censura.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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