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Bandecchi sfida la Meloni: "Tra quattro anni sarò a Palazzo Chigi"

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Altroché lasciare la politica, Stefano Bandecchi punta a Palazzo Chigi. "Vorrebbero in tanti che lasciassi la politica, ho ricevuto anche minacce di morte. E io invece non lascio: l’anno prossimo con la mia lista di Alternativa popolare, il partito che ho riportato in vita fondato da Angelino Alfano, correremo alle Europee", annuncia a Il Corriere della Sera.

Il sindaco di Terni è finito nella bufera, il 28 agosto, quando si è scagliato contro due consiglieri di FdI, Cecconi e Masselli, e sono dovute intervenire persino le forze dell'ordine. "Mi accusano di essere manesco. Dicono che Palazzo Spada, la sede del Consiglio comunale, ormai è diventato il Madison square garden, un ring, ogni giorno una rissa. Ma io lo faccio solo per difendermi". I due lo hanno denunciato ma Bandecchi li ha denunciati a sua volta. E guai a dargli del fascista: "Mio padre era un camionista comunista, mia madre una massaia, mai indossata una camicia nera, la preferisco bianca".

 


Bandecchi dopo essere stato sindaco ha lasciato la presidenza dell’università telematica Niccolò Cusano e della Ternana calcio: "Il ministro Lollobrigida è un mio laureato, pure molti grillini". Sui conti dell’università, però, la Gdf ha sequestrato 22 milioni di euro: "La Procura di Roma sta indagando per evasione fiscale, appropriazione indebita, distrazione di fondi. Allora vi dico che se non siamo in regola noi, non sono in regola neanche le altre 110 università italiane". E attenzione, conclude: "Continuiamo a pagare gli stipendi a 2 mila persone. Perché io non devo nascondermi, ho fatto sempre tutto alla luce del sole. In vita mia ho finanziato un sacco di gente: da Di Maio ad Alemanno. Ho votato per i Radicali e una volta pure per i Ds. Ma resto centrista e tra 4 anni e mezzo sarò a Palazzo Chigi", promette.

 

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