Elly Schlein, Bonaccini nomina i "capigruppo ombra": nomi clamorosi
Ci mancavano solo i "capigruppo ombra" del Pd. Un agguato politico in piena regola, quello di Stefano Bonaccini, e alla luce del sole mentre la segretaria Elly Schlein cerca sostegno nella "sua" Svizzera. Il presidente del Partito democratico nonché governatore dell'Emilia Romagna, sconfitto qualche mese fa a sorpresa dalla sua ex vice alle primarie del partito, è il capo dell'ala riformista, la minoranza interna che poi tanto minoranza non è. Energia popolare, questo il nome del correntone di Bonaccini, affila le armi e sembra già prepararsi per quando i giochi si faranno duri, per la segretaria.
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Il primo vero banco di prova per la Schlein saranno le elezioni europee del 2024, quando finiranno sotto esame la sua leadership e la linea politica imposta al partito, tra temi, campagna elettorale ed eventuali alleanze. Secondo molti, un flop alle urne potrebbe addirittura portare a una mozione formale di sfiducia nei confronti della capa movimentista. E Bonaccini si sta organizzando.
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Come riporta Repubblca, il presidente ha intenzione di indicare due "capigruppo-ombra", due suoi fedelissimi che in Parlamento marchino a uomo i capigruppo ufficiali nominati dalla Schlein. A fianco di Francesco Boccia al Senato ci sarà dunque Simona Malpezzi (che era già la capogruppo a Palazzo Madama prima delle primarie perse da Bonaccini), mentre alla Camera la favorita per sovrapporsi a Chiara Braga è Simona Bonafè, ex renziana. In quest'ultimo caso, però, la scelta della Schlein di confermare la Bonafè come vice-capogruppo vicaria potrebbe far saltare i piani.
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Nessun problema, un nome ancora più pesante starebbe già scaldando i motori: si tratta di quel Piero De Luca, figlio del potentissimo governatore della Campania Vincenzo De Luca da mesi diventato il nemico pubblico della Schlein da quando la neo-segretaria si è presentata sparando a zero sui "cacicchi". De Luca e il figlio sembrano quasi giocare una partita personale dentro al Pd e sarebbero ben disposti ad aiutare Bonaccini in ottica anti-Schlein.
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In tanti, sottolinea ancora Repubblica, hanno poi notato il grande attivismo sui social di Bonaccini, che tra un comizio e l'altro trova sempre il modo di commentare i post di chi lo critica e rilanciare temi non proprio prioritari nell'agenda della Schlein. Anche in questo, De Luca potrebbe dargli una grossa mano.