Sallusti, Sarkozy e il complotto contro Berlusconi: buffoni e ipocriti, i complici italiani
Per capire che cosa successe davvero in quell’autunno del 2011, vigilia della caduta del governo Berlusconi che sarà sostituito in corsa da Mario Monti, non c’era bisogno di aspettare l’uscita della biografia di Nicolas Sarkozy, che al caso dedica un lungo paragrafo. Era già stato tutto scritto anni fa da Renato Brunetta nel libro Berlusconi deve cadere, cronaca di un complotto.
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La differenza tra i due racconti è che il secondo è documentato e mai smentito, il primo è un insieme di menzogne e insulti di un mediocre e fallito presidente francese che, come la maggior parte dei suoi concittadini, considera noi italiani poco più che il nulla. «Io e Angela Merkel insistemmo con Berlusconi per farlo dimettere, era diventata una figura patetica», scrive Sarkozy con sprezzo del ridicolo stante, come la storia ha poi largamente dimostrato, la distanza di acume tra lui e l’allora premier italiano.
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Di vero, nel racconto del piccolo francese, c’è che in effetti il governo italiano cadde per mano sua e della Merkel, con la complicità dell’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché Berlusconi non rispondeva a bacchetta ai desiderata franco-tedeschi. Dopo avere scatenato la tempesta dello spread sui titoli italiani i due mi raccontò il Cavaliere - arrivarono, in un vertice notturno al G20 di Cannes, a offrirgli fino a ottanta miliardi del Fondo monetario internazionale, cosa che avrebbe portato automaticamente al commissariamento dell’Italia. «Scordatevelo, l’Italia non è in vendita», rispose Berlusconi firmando la propria condanna a morte, cosa anche questa confermata dai testimoni.
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Di patetico in questa storia, allora e fino a oggi, c’è soltanto il tentativo - ahimè riuscito della sinistra e dei grandi mezzi di informazione di negarla prima e occultarla poi, nonostante il ministro dell’Economia di Obama, Timothy Geithner, nel 2014 scrisse nella sua biografia di «aver ricevuto un forte invito da parte di alte autorità europee per convincere il presidente degli Stati Uniti ad aderire a un complotto contro l’Italia di Berlusconi». E neppure oggi pare che qualcuno sobbalzi nel leggere che un presidente francese e una cancelliera tedesca abbiano brigato per sovvertire il nostro governo. Che dire? Buffoni e ipocriti, come Sarkozy.