Elly Schlein rispunta ed esulta per le firme false: figuraccia
«Abbiamo già raggiunto le 300mila firme per il salario minimo: ringrazio tutti quelli che le firme le stanno raccogliendo. Dobbiamo andare avanti e insistere perché con la svolta di questi primi mesi abbiamo voluto mettere al centro il lavoro di qualità e il lavoro dignitoso». Così ieri la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha esordito nel suo intervento alla Festa dell'Unità di Castiglione del Lago (Perugia). Un risultato che i presenti hanno accolto tra gli applausi, peccato, però, che la leader dem abbia omesso di dire che quelle firme sono, in realtà, false. Sono firme farlocche.
Non verificate. Già perché, come ha più volte scritto questo quotidiano, il sistema di raccolta di firme sul salario minimo del Pd non fa verifiche di alcun tipo. Tanto che, tra i firmatari, sono spuntati anche l’Ape Maia, Stalin e persino Sbirulino. E proprio sulle firme false, ieri è intervenuto pure il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Poveri Schlein e Conte. Gli italiani han capito che sono dei cantastorie. Del resto l’ex assessore dell’Emilia ha già dimostrato la sua incapacità sul territorio regionale. A cui segue ora il clamoroso flop sulla firme». Ma oltre al salario minimo, la segretaria del Pd è ritornata su alcuni dei suoi cavalli di battaglia: dal fisco al caro carburante passando per la sanità e i migranti.
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«Loro fanno i favori a chi evade e chi fa il nero, noi invece chiediamo più progressività fiscale» ha ribadito dal palco la segretaria democratica che s’è poi scagliata contro l’esecutivo per il caro benzina: «Ci ricordiamo tutti la Meloni del video contro le accise? E loro adesso le hanno aumentate. «Con l’extragettito che arriva dall’Iva sui carburanti mettiamo immediatamente risorse per sostenere le fasce più fragili rispetto a questi aumenti» ha esortato. Cosa che, tra l’altro ieri, ha già annunciato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso (vedi pezzo sopra). Infine Schlein ha sposato in toto la linea dei sindaci – bipartisan – sui migranti: «Hanno ragione a chiedere più risorse» ha spiegato, «per questo invitiamo il governo a convocare subito i primi cittadini per capire direttamente da loro cosa serva per le politiche d’accoglienza».
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