Benzina, prezzo alle stelle. Urso: "Mandata la finanza, non accettiamo più ricatti"
"Ci hanno mandato la foto del distributore che vendeva la benzina a 2,7 euro al litro e noi abbiamo mandato la Guardia di Finanza. Questo dimostra che il cartello con il prezzo medio dei carburanti che i distributori devono esporre dallo scorso primo agosto funziona". Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un colloquio con il Corriere della Sera, torna sul tema dell'aumento dei prezzi della benzina e del diesel nell'ultimo mese, nel pieno delle vacanze degli italiani, per difendere a spada tratta il governo dalle accuse delle opposizioni. "I prezzi sono saliti meno di quanto avvenuto alla fonte. E se si tolgono le accise si vede che il prezzo industriale dei carburanti in Italia è inferiore a quello di Francia, Germania e Spagna".
I fronti caldi sono anche altri due. Il rincaro dei biglietti aerei, innanzitutto. Secondo il ministro presto si vedranno gli effetti del tetto all'algoritmo: "Eviterà il ripetersi di aumenti dei prezzi del tutto anomali come quelli avvenuti dopo l'alluvione in Emilia-Romagna o il deragliamento del treno merci a Firenze", che avevano bloccato il sistema ferroviario e provocato l'aumento dei prezzi del trasporto aereo.
Quindi il carrello della spesa, che quotidianamente fa sentire i suoi effetti sulle tasche degli italiani. L'inflazione è scesa al 5,9%, ma il paniere dei beni più acquistati dalle famiglie aumenta anche del 10%. In questo caso Urso punta il dito contro lobby e multinazionali. L'obiettivo è chiudere a settembre il Patto antinflazione con tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione, dei beni di largo consumo: in questo modo dal primo ottobre scatterebbe il listino dei prodotti a prezzo calmierato. Al momento manca ancora l'accordo con le industrie produttrici: "Le stesse — sottolinea Urso — che invece in Francia hanno firmato il patto. Mi aspetto quindi che lo facciano anche in Italia". Ma il governo "non accetta ricatti di lobby né di multinazionali: il Far West è finito". In questo senso sono stati appunto rafforzati i poteri di "Mister prezzi": il Garante presso il Ministero "può convocare il comitato di allarme rapido ogni volta che si verificano crescite anomale dei prezzi e, se necessario, può attivare la Guardia di Finanza e l'Antitrust". Come avvenuto sui carburanti.