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Renzi-Calenda, stavolta è rissa davvero: "Piccinerie"

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Matteo Renzi e Carlo Calenda sono sempre più ai ferri corti. «Credo nella dignità della politica: il progetto di creare un polo riformista serio è più importante di ogni ambizione personale. E per uno come me la bussola è solo la visione politica del futuro, non le piccinerie e gli egoismi dei singoli» ha scritto il leader di Italia Viva nella sua newsletter, Enews, riferendosi alle polemiche delle ultime settimane con il numero uno di Azione, Calenda. I temi su cui i due si sono divisi, con Renzi che spesso ha votato insieme alla maggioranza, sono numerosi. A cominciare dal salario minimo, con Italia Viva che è stata la sola forza di minoranza a non aver aderito alla proposta unitaria presentata dalle opposizioni.

Per quanto riguarda le polemiche con Calenda, ha scritto ancora Renzi nella sua newsletter, «io come vedete non replico e continuo a non farlo. Fa tutto da solo. Io sono diverso. Credo nella democrazia interna: chi ha idee, critiche e suggerimenti è il benvenuto nei congressi. E sui gruppi unitari o meno non decido io via Twitter ma saranno i parlamentari di Iv a riunirsi e deliberare».

 

Concetti che l’ex premier aveva espresso anche ieri in un’intervista a La Stampa. «Non inseguo le dichiarazioni di Calenda, perché dice tutto e il contrario di tutto» ha detto Renzi. «Ora ha dichiarato che le strade sono già divise. Noi ci vedremo con i parlamentari di Iv a settembre e decideremo in modo democratico». «Chi ha fatto la gavetta» ha aggiunto «e non si è ritrovato - come per esempio Carlo- ministro all’improvviso, sa che in politica servono tempi e pensieri lunghi. Quanto ai gruppi: il regolamento del Senato parla chiaro e in caso di rottura noi non andiamo al misto».

 

 

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