Cdm, caro voli e licenze dei taxi: cosa cambia (nonostante le minacce di sciopero)
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto omnibus giustizia, che contiene anche le nuove norme sugli incendi, e il decreto asset, che prevede una serie di provvedimenti di competenza del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il tema più caldo riguarda il settore dei taxi, con i sindacati che hanno minacciato lo sciopero generale e la mobilitazione. Il governo però tira dritto per la sua strada.
Più taxi e voli meno cari, la svolta impressa dal governo: ecco cosa cambia
Di conseguenza è stato stabilito che le città metropolitane, i capoluoghi e i comuni sede di aeroporti internazionali possono bandire il concorso straordinario, sino a un incremento del 20% rispetto alle licenze esistenti, aperto a nuovi operatori, con una procedura più celere, certa e semplificata, rispetto all'assetto normativo previgente. Esclusa invece l'ipotesi di cumulabilità delle licenze definitive. Analoghe semplificazioni e accelerazioni per le procedure inerenti le licenze temporanee, prorogabili per 24 mesi. Per l'acquisto dei taxi necessari all'esercizio delle nuove licenze è previsto il raddoppio dell'ecobonus, stesso beneficio riconosciuto agli Ncc. Viene infine sburocratizzato lo strumento della doppia guida per affrontare i picchi turistici con la massima efficacia e semplicità per gli operatori.
Taxi, licenze e doppie guide: tutti i punti della "rivoluzione"
“Unica Cgil non sarà né sodale né collusa con governi e ministri che vogliono distruggere il servizio pubblico”, è la reazione del sindacato. “Invece di affrontare e operare - si legge nella nota - per risolvere i problemi strutturali del trasporto pubblico di linea, trovano il tempo e impegnano apparati dello Stato per smontare la legge 21/92. Il vero obiettivo è solo quello di smantellare il servizio pubblico taxi, per fornire macchine e autisti al servizio del nuovo caporalato gestito dalle multinazionali”.
Per contrastare invece il caro voli viene vietata la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene o durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce ad un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo. Viene inoltre considerata "pratica commerciale scorretta" l'utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe - da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale - basate su attività di profilazione web dell'utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico. Infine, le compagnie dovranno sempre informare l'utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l'utilizzo di strumenti di profilazione.