Andrea Giambruno, smontato il fango della sinistra: "Ci passo sopra una volta, poi basta"
Adesso parala lui. Andrea Giambruno, giornalista di Rete 4 e compagno di Giorgia Meloni in un'intervista al Corriere rispedisce al mittente tutte le critiche ricevute in questi giorni da diversi colleghi vicini a posizioni progressiste e anche da alcuni esponenti della sinistra: "Non c’è stato nessun “Giambruno sconquassa i rapporti con l’Europa”. Poi sulle parole del ministro tedesco, Karl Lauterbach, che ha profetizzato la fine del turismo in Italia per il grande caldo, Giambruno afferma: "Escludo che un ministro tedesco si possa risentire della battuta di un giornalista italiano".
E ancora: "Noto che, fra tante polemiche, nessuno ha potuto scrivere che la battuta non era condivisibile. Massimo Gramellini, che stimo, ha scritto sul Corriere che tutti la pensano come me". Poi torna sul ministro tedesco: "Il tedesco ha detto che il turismo in Italia è destinato a fallire per via del clima: una cosa neanche supportata dai dati. Mi sembra pure da menagramo". Poi avverte: "Non querelo nessuno, al momento, ma deve esserci un limite. Hanno scritto anche che sono uno sciupafemmine e un piacione. Ma ho una famiglia e su questo posso passarci sopra una volta, poi basta". Infine sulle accuse di "negazionismo sul clima" per aver mostrato i giornali degli anni Sessanta che parlavano di caldo anomalo, risponde così: "E quindi? Il 18 luglio, prima della grandine a Milano, avevo ospite Vittorio Feltri, tutti i programmi e i tg aprivano sul caldo. Sono 40 anni che, appena fa caldo, sento il servizio in cui dicono che bisognare bere tanta acqua o non uscire nelle ore più calde. Dico: Vittorio, fa caldo, che notizia è? Sarà una notizia anche che a Natale nevica? Poi, ci sono stati la grandine, il nubifragio e quella sì che era una notizia. Ma ora sembra che la mia frase sul caldo sia correlata alla grandine che poi si è abbattuta su Milano".