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Daniela Santanché, tempesta giudiziaria: il terzo fascicolo, "truffa allo Stato"

Andrea Valle
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L’indagine si allarga: presunta truffa aggravata ai danni dello Stato. Siamo all’assalto giudiziario. Nei fascicoli della Procura di Milano spunta un’altra ipotesi di reato legato al “caso Visibilia”, il gruppo fondato dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè. La nuova contestazione al momento è a carico di ignoti, va sottolineato. La senatrice di Fratelli d’Italia è indagata per falso in bilancio e bancarotta. Quella di truffa aggravata, dettaglio per nulla trascurabile, è un’accusa sulla carta meno pesante, soprattutto per come è stata messa a verbale da un’ex dirigente del gruppo, Federica Bottiglione. Ma l’ipotesi di reato è più sconveniente dal punto di vista politico, perché il reato, eventualmente, sarebbe stato commesso contro l’istituzione.

LE DICHIARAZIONI
Durante la sua audizione a giugno, Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore aveva il compito gestire le comunicazioni della società quotata in Borsa - aveva riferito di aver continuato a lavorare quando da marzo 2020 a novembre 2021 era ufficialmente in cassa integrazione a zero ore nel periodo del Covid, fornendo così un particolare che ha portato pm e procuratore aggiunto ad aprire un’inchiesta autonoma, collegata a quella principale per falso in bilancio e bancarotta, appunto. La deposizione era stata resa in questo più ampio fascicolo. Gli inquirenti sarebbero al lavoro per verificare se anche ad altri lavoratori, una ventina, sia stato applicato lo stesso trattamento. Nel frattempo procedono anche altre due inchieste: quella per aggiotaggio con al centro Negma, fondo con base negli Emirati e alle Isole Vergini britanniche che avrebbe concluso operazioni di finanziamento con un gruppo di società in crisi, tra cui Visibilia e Ki Group, società in cui Santanchè un tempo aveva una partecipazione; e un’altra indagine concentrata proprio su Ki Group. Veniamo al fronte politico. Il “caso Visibilia” domani tornerà in parlamento, dopo le dichiarazioni del ministro e le dure contestazioni delle opposizioni a inizio mese, quando il caso è diventato anche mediatico. Nell’aula del Senato, dicevamo, giovedì dalle 10 è in programma il voto alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle.

 


IN PARLAMENTO
Assieme ai grillini, seppur i dem non abbiano gradito il passo in avanti che gli ha tolto l’iniziativa, voteranno il Pd e i Verdi e la Sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Azione invece, lo ha dichiarato nei giorni scorsi Carlo Calenda, si asterrà e i suoi senatori usciranno dall’aula. Da verificare quale sarà la scelta di Italia Viva. È questo, di fatto, l’unico elemento politico di interesse, dal momento che la mozione propugnata da Giuseppe Conte verrà bocciata. Vano anche l’auspicio del capo dei senatori grillini, l’ex ministro Stefano Patuanelli: «Mi auguro che la mozione sia il più condivisa possibile». I grillini hanno già organizzato lo show mediatico nei minimi particolari. Da qualche giorno nelle chat dei parlamentari pentastellati non si parla d’altro. Il vero obiettivo è quello di mettere ulteriormente sotto pressione la Santanchè.

 

 

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