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Zaki, Padellaro inchioda il Pd: "Che imbarazzo, non vanno da nessuna parte"

 Antonio Padellaro

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È stato molto polemico Antonio Padellaro, su il Fatto Quotidiano, sul caso Zaki. Il quale ieri domenica 23 luglio ha finalmente ringraziato pubblicamente il governo per la sua liberazione. "Sono contento che finalmente lo abbia fatto in maniera decisa. Ora vorrei che lo seguissero", attacca ancora il giornalista in una intervista a Il Corriere della Sera. A seguirlo, prosegue, dovrebbero essere "le opposizioni. In questi giorni ho assistito a dei contorcimenti assurdi pur di non riconoscere il merito della liberazione di Zaki al governo di Giorgia Meloni. Come se riconoscerlo fosse un cedimento, un venir meno ad un'opposizione dura e pura". E Padellaro pensa "alla timidezza del Pd".

Il dem infatti, secondo l'editorialista del Fatto "non hanno voluto esplicitare il merito evidente del governo. E poi ho notato un certo imbarazzo". Perché, spiega Padellaro, "il Pd si sente depositario di tutto quello che riguarda i diritti umani. Questa volta non sono stati loro a tutelarli. Ecco l’imbarazzo". Certo la grazia di Zaki era un dovere, "ma un atteggiamento così non porta da nessuna parte. Io sono il primo a essere critico nei confronti del governo Meloni, ma quando c’è un merito va riconosciuto. Io sono un utopista". 

E conclude, "sono diventato intollerante alla faziosità". E il Pd sul caso Zaki è stato fazioso: "Mi è sembrato l’atteggiamento del 'partito del partito preso'" e "penso che dire un grazie deciso al governo Meloni sarebbe un modo per creare un clima di serenità per andare avanti proprio per l’ottenimento della verità su Regeni".

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