Matteo Salvini porta Saviano in tribunale: "Altri insulti? Altra querela"
Matteo Salvini passa dalle parole ai fatti. Il leader della Lega ha promesso a Roberto Saviano un'altra querela. "Per il signor Saviano - cinguetta al vetriolo - io sarei il 'Ministro della Mala Vita'... Altro insulto e altro odio? Altra querela". Pochi giorni fa, sempre su Twitter, lo scrittore aveva nuovamente definito Salvini "ministro della mala vita" e aveva criticato le sue parole sulla candidatura dell'attivista Carola Rackete alle Europee. Peccato però che lo stesso Saviano sia già a processo per aver insultato il vicepremier.
Motivo alla base della protesta di Lega e Fratelli d'Italia. In commissione Vigilanza Rai i parlamentari si sono ribellati alla presenza di Saviano in Rai. "Definire un ministro della Repubblica italiana ‘ministro della mala vita’ equivale a disprezzare le istituzioni italiane, e rende un personaggio come Saviano incompatibile con la tv pubblica", ha detto chiaro e tondo il deputato Francesco Filini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Vigilanza Rai.
"Da chi è stato protetto". Saviano vaneggia su Salvini: per lui un'altra querela?
Per lui "c’è un limite a tutto, la Rai ultimamente ha mostrato di essere molto attenta al registro che viene utilizzato nel servizio pubblico, credo che sia più che doverosa una riflessione sull’opportunità di confermare la presenza di Saviano in Rai". A maggior ragione se si considera che lo scrittore è già stato querelato da Salvini con l'accusa di diffamazione dopo alcuni post pubblicati nel lontano 2018. Ma anche in tribunale non ha rivolto le sue scuse. Anzi, sono state le sue parole, "sono fiero di essere imputato".