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Pd, Chiara Gribaudo esalta Carlo Giuliani: un caso

Francesco Storace
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No, non era un martire Carlo Giuliani. L’incredibile sinistra di questo paese tenta, persino nei suoi personaggi di spicco, di riabilitare un giovane che voleva ammazzare un carabiniere.

Accadeva a Genova, nel 2001, quando la città fu messa a ferro e fuoco dagli antagonisti a causa dello svolgimento del G8. I teppisti lo volevano impedire, a farne le spese poliziotti, carabinieri, uomini in divisa. E ci rimise la pelle proprio Giuliani, che quell’estintore che aveva in mano voleva scaraventarlo – non una carezza – contro un carabiniere che si difese uccidendolo. E fa effetto, 22 anni dopo, vedere sui social pezzi di sinistra che celebrano un ragazzo che a definirlo delinquente non si sbaglierebbe di molto. Pena, certo, perché nessuno vorrebbe mai vedere un sacrificio del genere, ma davvero se la andò a cercare.

Eppure, Chiara Gribaudo, deputata pd di Cuneo, cocca della Schlein, twitta con incredibile faccia tosta: «Uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo, quasi un dovere (F.GucciniPiazza Alimonda). 22 anni dopo Genova2001, con un pensiero per CarloGiuliani. Perché un mondo migliore è ancora necessario». E quale sarebbe il mondo migliore, quella che punta ad ammazzare chi serve lo Stato, onorevole?

Le replica anche un giornalista molto attivo sulla rete, Giorgio La Porta: «È gravissimo che una deputata della Repubblica commemori Carlo Giuliani, il ragazzo che al G8 di Genova scagliò un estintore contro i Carabinieri. Lanciare un estintore è violento ed eversivo. È la linea del Pd o la Schlein prenderà le distanze? Queste sono le persone che se vincono le elezioni gestiscono Ministero dell'Interno, Servizi segreti, difesa e diplomazia?». Durissimo, ma non fa una grinza. Ci si è messo pure il sindaco di Pesaro, Ricci: «Carlo Giuliani vive, 22 anni e per sempre». E davvero non ci si crede a leggere certi messaggi che sembrano inni all’eversione...

Immancabile il solito Berizzi su Repubblica. Quel che riesce a scrivere è incredibile per davvero: «Carlo Giuliani vive, e purtroppo vive anche il fascismo di Stato». Doveva morire il carabiniere addosso al quale gli stava scaraventando un estintore?

Anche a lui rispondono sui social con contenuti veri e seri: «È eticamente e praticamente accettabile che un cittadino usufruttuario di una scorta di forze dell’ordine, inneggi ad un attivista che, assieme ad altri, accerchiò e aggredì una camionetta di carabinieri?». Chi scorta Berizzi sa che cosa scrive contro l’Arma?

ESTREMISTI E POLITICI
Gribaudo, Ricci, Berizzi. Solo alcuni degli esempi tristi di giornata, a difesa e memoria di un ragazzo con la testa malata per arrivare a un gesto come quello che compì a terminare la sua giovane vita. Ma questi signori non sono estremisti come Giuliani, bensì parlamentari, sindaci, giornalisti: ma come vi salta in mente quel minuto di eroismo per postare messaggi davvero controproducenti? Possibile che si tratti ancora della rabbia partita il 25 settembre dello scorso anno per la vittoria del centrodestra? Per tutto questo tempo siete stati silenti e ora fate i rivoluzionari? Scendete dal piedistallo e chiedete scusa ai tantissimi italiani che si sentono offesi dalle vostre parole che vi associano a chi stava per ammazzare un servitore dello Stato.

 C’è un solo modo per “commemorare” uno come Carlo Giuliani, se proprio non ve la sentite di pregare: ammettendo con sincerità che provate un dolore enorme – e non ad intermittenza – per la morte di un ragazzo di poco più di vent’anni, ma che se ne è andato sbagliando. Altre parole non vi servono. Almeno correggete o cancellate le bestialità che avete scritto.

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