Pd, il big sorpreso con la cocaina: terremoto nel partito
Una cittadina di 28mila abitanti sotto shock; un intero consiglio comunale sprofondato nel totale imbarazzo. Succede a Cecina, in provincia di Livorno, dove il sindaco Samuele Lippi, al secondo mandato nelle fila del Pd, colui che comunque avrebbe dovuto dare il buon esempio ai cittadini e far rispettare regole e leggi, è stato beccato con la cocaina in auto. Meno di due grammi, ma tanto è bastato a far scattare una segnalazione al nucleo operativo tossicodipendenze, che si occupa delle persone trovate in possesso di droga in quantità tali da far presumere il fine dell’uso personale. Inoltre, gli è stata sospesa la patente.
IN TRAPPOLA - I carabinieri di Riparbella pare siano andati a colpo sicuro. Con un certo disagio, lo tenevano d’occhio. Sapevano di quel vizietto. Non di un consumatore qualunque, ma di un sindaco. Lunedì si sono appostati sulla strada che collega il comune pisano a Cecina, al confine fra le due province, vicino ad un boschetto, e lì hanno atteso lo scambio di droga e denaro tra Lippi e uno spacciatore straniero. Hanno aspettato giusto il tempo di vederlo salire in auto, lo hanno fermato, perquisito, e hanno trovato la sostanza stupefacente.
Per il 51enne ex segretario territoriale candidato nel gennaio scorso alla segreteria Pd della Toscana, rieletto nella primavera 2019 e sostenuto da Pd e da alcune liste civiche di centrosinistra, nessuna denuncia (l’ammontare della cocaina era sotto la soglia di rilevanza penale), ma solo un illecito amministrativo. Anche se, chiaramente, il fatto non può non avere una rilevanza in quanto si tratta di un rappresentante delle istituzioni.
È lo stesso Lippi, che lo scorso 5 luglio aveva presieduto con orgoglio un meeting antirazzista con Elly Schlein ospite a Cecina, a esprimersi con un lungo post sulla sua pagina Facebook, dove chiede scusa e promette di “farsi curare”. «Ciò che è successo è una vicenda strettamente personale», ha scritto il sindaco Pd, da sempre grande oppositore di Salvini contro il quale ha duramente contestato la gestione dell’immigrazione e non solo, «che non ha alcuna rilevanza penale, ma che non posso e non voglio sottovalutare o minimizzare». «Sono inciampato ma voglio rialzarmi, e con coraggio ho deciso di intraprendere un percorso che mi permetta di prendermi cura di me».
Nato a Livorno nel 1972, sposato con due figli, la carriera politica di Lippi è iniziata nel 1994, come consigliere comunale. Dal 1999 al 2000 è stato capogruppo dei Ds in Consiglio comunale. Dal 2008 al 2011, segretario del Pd locale e dal 2011 al 2014 segretario territoriale sempre del Pd. Nel 2019 è stato eletto per la seconda volta sindaco del Comune di Cecina, incarico la cui scadenza naturale è prevista nella primavera 2024.
VANTERIE - Tra le operazioni di cui si è vantato, sempre sui social, un sequestro di droga effettuato dalla “sua” polizia municipale nel 2018. E invece ora: «A tutti voi chiedo scusa per avervi esposti ad un disagio e ad una sofferenza che avrei voluto evitare», scrive su Facebook, «Io credo di aver fatto umanamente il possibile con questa mia dichiarazione». Per qualcuno le scuse non bastano: «Chiediamo sin da subito le dimissioni del sindaco, in assenza delle quali presenteremo una mozione di sfiducia in Consiglio comunale», ha infatti commentato Lorenzo Gasperini, vice-segretario provinciale Lega Livorno e capogruppo in Consiglio comunale a Cecina. Atteso ora un tardivo terremoto politico.