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Meloni contro la Russia: "Stop al grano, offesa all'umanità"

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Una Giorgia Meloni a tutto campo, quella che è intervenuta al vertice Ue-Celac, la Comunità degli stati latinoamericani e dei Caraibi. Il premier è partita dalla guerra, dall'invasione russa dell'Ucraina. E ha ribadito la posizione sua e del governo: "Ho sentito qui diversi parlare di pace. Penso però che dobbiamo dare alle parole il giusto significato che hanno: la parola pace non può essere confusa con la parola invasione perché pace e invasione sono due concetti molto diversi, su questo bisogna essere franchi. E se qualcuno ritiene di poter confondere queste due parole non si rende conto che un mondo nel quale non dovesse più esistere il diritto internazionale, un mondo nel quale chi è militarmente più forte può liberamente invadere il suo vicino non sarà mai un mondo di pace" e nel quale "sarebbero le nazioni più esposte a essere in pericolo. E quindi io credo non solo che la guerra in Ucraina sia una nuova guerra coloniale ma credo anche che sia una guerra fatta contro i più deboli", ha rimarcato il presidente del Consiglio.

E ancora: "Un mondo senza diritto internazionale sarà semplicemente un mondo nel quale vige la legge del più forte, questo può convenire a chi è forte, per carità, ma decisamente non conviene a tutti gli altri", ha rimarcato. "Noi - ha ripreso Meloni - abbiamo vissuto in un mondo nel quale evidentemente eravamo convinti che potevamo salvarci da soli. Poi sono arrivati due choc come la crisi pandemica e l'aggressione russa contro l'Ucraina e ci siamo resi conto che non era così perché viviamo in un mondo troppo interconnesso, in quel mondo interconnesso ogni choc produce un domino di conseguenza per ciascuno di noi con il particolare elemento che quel domino di conseguenza impatta con maggiore forza sulle nazioni più esposte e sui paesi in via di sviluppo. Lo vediamo molto bene con il conflitto in Ucraina dove io credo che l'invasione russa sia chiaramente un atto soprattutto contro i Paesi più vulnerabili".

Quindi, un omaggio a Falcone e Borsellino. "Domani è il 19 luglio, in Italia è una data simbolica. Il 19 luglio di 31 anni fa la mafia uccide il giudice Paolo Borsellino, che insieme al giudice Giovanni Falcone sono stati due martiri della lotta alla mafia e sono anche due dei principali attori ai quali noi dobbiamo gran parte di quello che sappiamo nella lotta contro il crimine organizzato". Dunque Meloni ha sottolineato come la lotta al crimine organizzato "sia un altro elemento fondamentale della nostra cooperazione, qualcosa su cui" Ue e America Latina possono "continuare a lavorare insieme".

Nel suo intervento, poi, le parole durissime sullo stop all'accordo relativo alle esportazioni di grano deciso da Vladimir Putin: "Lo stop all'accordo sul grano nel Mar Nero imposto da Moasca è un'offesa all'umanità", ha picchiato durissimo. "Credo che la guerra in Ucraina sia una nuova guerra coloniale, ma credo anche che sia una guerra fatta contro i più deboli - ha ribadito -. Lo vediamo anche con il mancato rinnovo dell'accordo sul grano che è sempre volontà della Russia, segnale chiaro sul quale credo tutti debbano interrogarsi, perché usare la materia prima che sfama il mondo come un'arma è un'offesa nei confronti dell'umanità", ha concluso Giorgia Meloni.

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