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Giorgia Meloni, la sinistra impazzita: "Su quale vagone sono saliti"

Hoara Borselli
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 Ve l’avevo detto, io, che era fascista. Non ci credevate. Ecco la prova. Ieri mattina Giorgia Meloni è salita su un vagone del Frecciarossa che andava direttamente da Roma a Pompei, e ha costretto i giornalisti a non salire sulla sua carrozza ma su un’altra. Pazzesco! Avevate mai sentito dire di un presidente del Consiglio che viaggia su una carrozza riservata? Mai. Craxi viaggiava in un vagone di quelli a sei posti, su un direttissimo, sempre con cinque giornalisti vicino a lui. C’era anche il giornalista del Fatto, anche se il Fatto ancora non esisteva, ma lui, Craxi, insisteva: voglio anche Travaglio! Non parliamo di Andreotti, che viaggiava in terza classe coi pendolari.

E Draghi, e Ciampi, bé, loro erano di sinistra e addirittura viaggiavano in torpedone, 60 posti e 59 giornalisti. Giorgia è dunque la prima premier che viaggia in riservatezza. Come facevano Mussolini e Pinochet e Videla. Anche la Le Pen viaggia in solitudine. Ma che democrazia è questa? Se davvero avesse qualche goccia di spirito democtratico nel sangue, Giorgia non solo farebbe salire i giornalisti nel suo treno, o in macchina con lei, ma permetterebbe loro anche di salire a casa, di controllare cosa mangia, che libri ha nella libreria. E lascerebbe che interrogassero sua figlia, che ormai è grandicella e ha le sue responsabilità, molti dicono che abbia un atteggiamento molto autoritario con gli altri bambini: sembra che l'altro giorno abbia impedito a un compagnetto di scuola di giocare col suo trenino. Certe tare sono ereditarie.

 


L’increscioso episodio è avvenuto ieri mattina all’inaugurazione del nuovo collegamento ferroviario diretto da Roma agli Scavi di Pompei, realizzato grazie alla collaborazione tra ministero della Cultura e Ferrovie dello Stato Italiane. Il collegamento senza cambi tra la Capitale e uno dei siti archeologici più famosi al mondo sarà effettuato con il Frecciarossa 1000, treno di punta della flotta di Trenitalia (capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS) ogni terza domenica del mese, e permetterà a viaggiatori e turisti di raggiungere Pompei da Roma in un’ora e 47 minuti e di tornare, la sera, in due ore e un quarto. Il Fatto e Repubblica, nelle loro edizioni online, riferendo di questa novità ferroviaria, hanno però sviluppato soprattutto la polemica contro Giorgia Meloni per la sua presunta sopraffazione. Repubblica, a proposito del triste destino dei giornalisti discriminati dal potere, ha addirittura scritto che il treno è stato «blindato». Ora però la smetto di scherzare. Repubblica ha scritto proprio così: «blindato». Voi sapete cos’erano i treni blindati? Possibile che il cronista di Repubblica, nella foga del dover fare polemica comunque contro Meloni, sia ricorso a un paragone con l’Olocausto? O è solo ignoranza? Fate voi: io rabbrividisco. 

 

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