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Adolfo Urso, l'annuncio: "Riaprono le miniere". Un tesoro sotto l'Italia

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Il ministro Adolfo Urso ha le idee chiare. Il titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy pensa a un piano di rilancio delle miniere sparse sul territorio italiano. Urso non ha usato giri di parole e ha annunciato la riapertura di alcune miniere entro la fine dell'anno: "Penso che entro la fine dell’anno tutto il quadro  sarà chiaro: la normativa europea, quella italiana e le potenzialità del nostro territorio.

A quel punto le imprese potranno presentare i loro progetti", ha detto Urso, che ha poi precisato quali saranno le scadenze: "Verosimilmente entro la fine di quest’anno si concluderà il percorso legislativo in Europa sulle materie prime critiche, con l’approvazione da parte del Trilogo di questo regolamento che la Commissione ci ha presentato. Noi intanto avremo compiuto un nostro percorso di riforma legislativa, per consentire a chi vuole operare in Italia di farlo in un contesto di certezza. Per questo, insieme al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin stiamo già aggiornando le mappe minerarie del Paese", ha affermato il ministro a margine della presentazione, a Roma, del nuovo think tank dell’università Luiss su temi europei.

 

Bruxelles ha definito 34 materie prime critiche, di cui 16 considerate anche strategiche per la loro rilevanza nella transizione ecologica e digitale, destinate all’aerospazio e alla difesa, alla produzione di batterie elettriche e pannelli solari, ha ricordato il ministro, e in Italia "possediamo nel nostro paese 16 di queste 34 materie prime critiche indicate". Poi ha aggiunto: "Trent’anni fa eravamo un grande Paese minerario - ha proseguito Urso - poi abbiamo chiuso tutte le miniere. Ora dobbiamo riaprirle, e magari altre ancora". Infine gli obiettivi da raggiungere: "Abbiamo un obiettivo che la Commissione ci pone e che noi condividiamo - ha concluso Urso -, che è quello di raggiungere almeno il 10% di materie prime critiche estratte nel nostro continente al 2030. Altri obiettivi al 2030 saranno il 50% di raffinazione in Europa e il 20% del riciclo. Su quest’ultimo siamo già il paese leader, e vogliamo migliorare ancora". 

 

 

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