Beatrice Venezi, figuraccia-Sardine: "Fascista, sentite cosa suonano". Tutto sbagliato
Beatrice Venezi a Lucca, martedì 11 luglio, ha diretto il concerto inaugurale delle celebrazioni per il centenario della morte del grande compositore Giacomo Puccini e ha fatto eseguire l’Inno a Roma, composto nel 1919 dal maestro lucchese. Alcuni amministratori locali avevano chiesto di non fare quel brano del quale si erano poi appropriati i fascisti e così hanno disertato il concerto.
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Ovviamente le Sardine non potevano che accodarsi a questa ignorante presa di posizione. "Continue provocazioni e prevaricazioni, riferimenti al regime espliciti subito dopo smentiti, sminuiti, fatti passare come equivoci o fraintendimenti faziosi da parte di chi in essi vede segnali pericolosi", tuonano sulla loro pagina Facebook. "Fraintendimenti dovuti alla paranoia degli antifascisti, ovviamente", ironizzano, anche se è davvero così e c'è poco da ironizzare. E ancora: "È mai possibile fare finta di niente un'altra volta? A Lucca la 'direttore' d'orchestra al Festival Puccini ha fatto eseguire 'L'inno a Roma', un inno fascista. Usiamola questa parola e non abbiamo paura di segnalare il peso e la gravità di questi eventi.Siamo ancora in tempo".
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Da parte sua la Venezi non accetta "censure". E dà una bella lezione a Sardine e sinistri vari: "Questo è un brano scritto nel 1919 per celebrare la fine della Grande guerra, non ha nessun tipo di riferimento ideologico, io credo che se si vuol fare un buon servizio alla musica di Puccini, si deve proporre questo brano, così come altri che sono stati etichettati dalla storia successiva e che andrebbero ricontestualizzati", replica in una intervista a La Stampa.
Questo è "un brano veramente bello, che non fa altro che cantare l’amore di patria, valore in cui non vedo niente di male. Ed è un brano che ha subìto un destino di oblio a causa di un pregiudizio. Devo dire che in questa mia scelta ho avuto pieno sostegno da parte del sindaco di Lucca Mario Pardini. Certo, non sapevo che per qualcun altro, invece, il brano potesse rappresentare un problema". Peraltro, conclude, "mi fa un po' ridere se penso che qualche anno fa questo brano è stato eseguito da Andrea Bocelli, se non ricordo male alla presenza di Gentiloni e Franceschini, e nessuno ha detto niente...".