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Serracchiani, fango su Meloni: "Social card? Presi in giro i poveri"

Debora Serracchiani

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La "social card" del governo di "social" "ha solo il video della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non aiuta chi soffre l’aumento dei prezzi ed esclude chi è più in difficoltà", tuona in un post pubblicato sul suo profilo Twitter Debora Serracchiani. "Prima si sono accaniti contro i poveri - prosegue la componente della Segreteria nazionale del Partito democratico - ora li prendono in giro". "Un euro al giorno, una tantum. C’è un limite alla propaganda", conclude la Serracchiani.  

La carta contro il caro prezzi "Dedicata a te" presentata ieri 11 luglio dal governo Meloni darà un aiuto a 1 milione e 300mila famiglie a basso reddito con un contributo di circa 380 euro per l’acquisto di beni di prima necessità. Una cifra ridicola secondo opposizione e sindacati secondo i quali era meglio il reddito di cittadinanza. "Dopo aver tolto" l'assegno a "500 mila nuclei familiari in condizioni di povertà e disagio, il governo lancia in pompa magna quello che è semplicemente un contributo una tantum di 383 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità: praticamente l’equivalente di un solo caffè al giorno", commenta la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi. "Prima si cancella il RdC, risparmiando a regime 2,7 miliardi di euro da uno strumento di contrasto alla povertà, poi, anziché intervenire sul potere d’acquisto di salari e pensioni, si prevede uno stanziamento di mezzo miliardo di euro per una misura dall’impatto risibile".

"Giorgia Meloni smantella l’unico strumento di protezione sociale, il reddito di cittadinanza, con una mano e poi offre una mancetta con l’altra, una cifra che insulta la dignità delle persone e non cambierà la vita di nessuna famiglia in difficoltà: i 382 euro della carta per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità corrispondono a circa 30 euro al mese, meno di un euro al giorno", afferma la segretaria del Pd Elly Schlein spiegando che quei soldi "andranno solo a nuclei familiari di tre persone con Isee fino a 15 mila euro, lasciando fuori le persone anziane che vivono da sole e tutti i percettori del reddito di cittadinanza. È una misura che esclude i comuni e i servizi sociali che invece conoscono le situazioni più critiche sul territorio". E parla di "mmancetta una tantum" il leader del M5s Giuseppe Conte. "Una vergogna. Perché prima fai cassa sulla pelle dei cittadini bisognosi prelevando dal reddito di cittadinanza quasi 3 miliardi, poi ridistribuisci 383 euro per fare la spesa una tantum".  

 

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