Cerca
Cerca
+

Berlusconi, "maxi-patrimoniale sugli eredi": l'ultimo delirio dei rosiconi di sinistra

 Silvio Berlusconi

Alessandro Gonzato
  • a
  • a
  • a

Ci sono giornate talmente bislacche - la giornata dei baci, degli abbracci, del Pi greco, degli ufo, della zanzara, delle zone umide, del gabinetto che però non c'entra con le zone umide - ce ne sono così tante che una seria stonerebbe, eppure in Italia il 6luglio potrebbe essere almeno protempore la giornata degli invidiosi, rosiconi, in romanesco. Il 6 luglio, l’altro ieri, è stato reso pubblico il testamento di Silvio Berlusconi, e la ripartizione delle fortune del Cavaliere ha corroso diversi fegati, tra vip e non.
Tra quest’ultimi Giovanni Paglia, responsabile economico di Sinistra Italiana (il partito di Nicola Fratoianni padre putativo di Aboubakar Soumahoro) il quale ha cinguettato, su Twitter: «Pensate a Dell’Utri, che in virtù dei silenzi resi eredita da Berlusconi 30 milioni di euro, pagandoci l’8% di tasse. Meno dell’Iva su uova, carne e pesce». Ma cosa c’entra? C’è una legge che tassa l’eredità!

Dobbiamo aumentarla perché le bistecche e i calamari costano tanto? Niente. Il Paglia, ex attivista dei centri sociali poi deputato, è andato avanti: «E qualcuno continua a raccontare che sia giusto così. Non è parente e in Francia avrebbe versato il 60%: pure poco». E perché non il 70! Chi offre di più?

 

CHE RIDERE L’ineffabile Paolo Berizzi che vede fascisti ovunque e anche su Marte stavolta ha visto altro: «Oggi per la mafia è Natale». Oggi era il 6 luglio. «Fai spesso training autogeno?» gli ha risposto beffardamente un utente, sempre su Twitter. «E per il fascismo non è Natale?», altra risposta. Berizzi scrive su Repubblica e il giornale di Maurizio Molinari titola: “Il dono a Dell’Utri nel testamento di Berlusconi: il silenzio è d’oro”. Poi parte il pezzo: «C’è un patto indissolubile che si può anche analizzare come un fatto d’onore, quello che lega Silvio Berlusconi a Marcello dell’Utri. Si parla al presente perché la disposizione testamentaria lasciata dall’ex presidente del Consiglio di 30 milioni al suo amico fidato ci dice che questo legame è ancora in atto. E vive per nutrire il silenzio pagato a peso d’oro». Che rosicamento!

 


 

L’INTERVISTA
«Non mi aspettavo un gesto simile», ha commentato Dell’Utri, ma non parla di quello di Repubblica. Neanche alla Stampa hanno letto il testamento col sorriso. «Berlusconi non mi doveva nulla e nulla mi sarei aspettato di ricevere. Sono rimasto commosso. Sarebbe volgare ridurre un’amicizia come la nostra a un conteggio economico. Io e lui ci siamo dati tutto nell’amicizia». “C’è chi pensa che questi soldi siano serviti per comprare il suo ultimo silenzio...”. «Tutti balordi», ha replicato Dell’Utri, «penseranno questo, lo so bene. Sono quelli che non capiscono nulla, che godono nel seminare il male». Riattacca Il quotidiano Il Domani: “Perché Berlusconi dopo una vita di regali a Dell’Utri, per ultimo un vitalizio da 30mila euro al mese, gli ha lasciato anche 30 milioni?

” Poteva mancare l’italo-israeliana filopalestinese Rula Jebreal? Poteva, ma eccola che pubblica sui social un articolo del Telegraph: “Berlusconi dà 25 milioni di sterline all’amico della mafia”. Il vignettista Natangelo sul Fatto Quotidiano disegna Dell’Utri che chiede a Marta Fascina, l’ultima compagna di Berlusconi: «Ma se a me Silvio ha lasciato 30 milioni, e per lui sono andato in galera...Te, per avere 100 milioni cos’hai dovuto...». Fascina: «L’orrore, l’orrore». Altra vignetta: «Ancora champagne, signore?», chiede un cameriere a Dell’Utri. «Grazie caro, sai, misi è seccata la bocca a tenerla chiusa per così tanti anni». I “meme” di Osho invece al solito sì che fanno ridere: c’è una foto di Dudu, l’ex cagnolino di Berlusconi, che pensa: «Sò l’unico che ‘n ha rimediato niente... Se rinasco vojo fa er cane a Capalbio”. Intanto Veronica Lario, ex moglie del Cav, ha dichiarato di non essere a conoscenza del primo testamento, redatto ottobre 2006, e non ne avrebbe saputo niente «fino a due giorni fa». Chissà cosa diranno gli invidiosi quando leggeranno che il direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona) ha detto all’Adnkronos che il parco è «disposto a ospitare i tre cammelli donati a Berlusconi da Gheddafi, per dare loro un vitalizio». Anche i cammelli, che si trovano nello zoo di Tripoli, fanno parte dell’eredità del Cavaliere. Intanto negli Stati Uniti il 6 luglio è la giornata del pollo fritto.

 

Dai blog