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Giorgio Mulè, la bomba: "Marina e Pier Silvio? Successori naturali dei moderati"

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"Sarebbe la naturale continuazione dell’eredità berlusconiana": Giorgio Mulè, intervistato da Repubblica, lo ha detto a proposito di una eventuale discesa in campo di Marina e Pier Silvio Berlusconi. La prima ci aveva già pensato una volta in passato, "una decina d’anni fa, con uno slancio di grande generosità verso il padre, dopo la sua estromissione dal Senato. Ma alla fine fu proprio lui a convincerla a ripensarci", ha raccontato il vicepresidente della Camera nonché esponente di spicco di Forza Italia. A quanto pare il Cav convinse la figlia a non farlo: "Le disse: ti massacreranno, ti renderanno la vita impossibile", ha poi aggiunto Mulè.

Sull'eventuale discesa in campo di Pier Silvio, invece, il deputato ha detto: "Nelle vene dei Berlusconi scorre non tanto il sangue della politica, ma il sangue dello spirito di servizio verso il Paese che si può concretizzare in un impegno politico". Se l'ad di Mediaset lo facesse davvero, ha continuato l'azzurro, "sarebbe un’eccellente notizia per l’Italia e per gli italiani". In ogni caso, secondo Mulè, ora in Forza Italia "serve una leadership forte e riconosciuta perché mai come oggi abbiamo l’opportunità di allargare il campo dei moderati, piantare in profondità il nostro essere essenziali nel centrodestra e nel governo, confermarci indispensabili nel dialogo con l’Europa". 

Sul ruolo dell'ultima compagna di Berlusconi, Marta Fascina, Mulè è stato chiaro: "Già ce l’ha. È deputato, segretario della commissione Difesa. Dopodiché se vorrà un ruolo nel partito c’è posto per tutti e c’è bisogno delle energie di tutti". Il vicepresidente della Camera, alla fine, ha escluso la possibilità che gli azzurri confluiscano nel partito di Giorgia Meloni: "Non siamo sovrapponibili a Fratelli d’Italia. Né FI può essere annessa a valori, storie e idee che non consentono nessuna fusione, né a freddo né a caldo".

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