Testamento di Berlusconi, il verbale del notaio: "Ricevo una busta non sigillata"
C'è un dettaglio nella vicenda del testamento di Silvio Berlusconi che è passato inosservato ma che è comparso su tutte le cronache delle ultime ore. Il terzo testamento, quello consegnato da Marta Fascina al notaio Arrigo Roveda sarebbe stato consegnato in una busta "non sigillata". Ed è stato lo stesso notaio ad annotarlo. Nel foglio ci sono le ultime volontà del Cavaliere e di fatto le donazioni a Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell'Utri.
È il 19 gennaio 2022 e Silvio Berlusconi scrive: "Cara Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora. Sto andando al San Raffaele se non dovessi tornare Vi prego di prendere atto di quanto segue…". Poi l'indicazione ai figli in cui viene chiesto di utilizzare le "eredità di tutti i miei beni» per riservare donazioni al fratello Paolo per 100 milioni, a Marta Fascina per 100 milioni e a Marcello Dell’Utri per 30 milioni «per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me. Grazie, tanto amore a tutti voi. Il vostro papà S. Berlusconi".
Lugi Berlusconi non è citato nell'ultima lettera di Berlusconi: ecco perché
Il notaio ha ricevuto questo documento ieri a Villa San Martino ad Arcore proprio da Martina Fascina. E ha scritto un verbale. Marta Fascina "alla presenza di testimoni mi consegna una busta non sigillata recante la scritta 'ai miei figli' e la firma 'S. Berlusconi' contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, apparentemente da un’unica persona, sulla prima facciata per quindici righe o parti di riga, che ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare". Insomma dentro la busta il futuro di Mediaset, dell'impero aziendale del Cav ma anche l'ultimo gesto di affetto nei confronti di chi gli è stato vicino fino alla fine.
"Perché potrebbe essere impugnato". Testamento del Cav, la Morvillo stravolge tutto