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La Santanchè fa esplodere il Pd: Schlein smentisce Boccia

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Alla fine Daniela Santanchè un gol lo ha segnato: ha sì fatto convergere Giuseppe Conte ed Elly Schlein sulla mozione di sfiducia contro di lei, ma ha creato anche non pochi imbarazzi dentro al Pd. Il primo, quando ha parlato di alcuni suoi feroci accusatori che, in privato, le chiedono di riservare loro un posto al Twiga. E tutti, dopo quelle parole, pare si siano girati verso Francesco Boccia, il capogruppo dei senatori dem. 

 

 


All'imbarazzo personale del marito di Nunzia De Girolamo si aggiunge però quello tutto politico del Nazareno, spiazzato dall'accelerazione degli alleati-rivali grillini. "In merito all'informativa tenuta dalla ministra occorre rilevare che i chiarimenti resi non forniscono spiegazioni sufficienti a fugare le forti perplessità sull'opportunità della sua permanenza al Governo", si legge nella mozione di sfiducia che i 5 Stelle hanno depositato in Senato nei confronti della ministra per il Turismo. Per il M5S "circa la paventata estraneità ai fatti contestati, appare utile sottolineare che nella dichiarazione patrimoniale depositata dalla ministra presso gli uffici del Senato nel 2022, la stessa risulta proprietaria del 95% delle azioni di Visibilia S.r.l. e di Immobiliare Dani S.r.l.". Il Movimento 5 Stelle quindi "esprime la propria sfiducia al Ministro del turismo, senatrice Daniela Garnero Santanchè, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni".

A quel punto la domanda diventa scontata: il Pd voterà la mozione M5s sul ministro Santanchè? "Certamente sì", risponde la Schlein parlando con i giornalisti a margine della Festa dell'Unità di Fiesole (Firenze). "Abbiamo sentito le unghie di Santanchè sui vetri, mentre cercava di arrampicarsi difendendo l'indifendibile - ha detto la segretaria del Pd -. Le sue dipendenti la smentiscono e rimane il fatto, denunciato da giorni dal Pd, che una ministra della Repubblica non possa avere un debito con lo Stato di 2,7 milioni, cosa che non è stata peraltro smentita durante l'intervento della ministra. L'intervento è servito solamente per attaccare frontalmente la libertà di stampa, fatto grave, e per attaccare le opposizioni con la solita dose di vittimismo, ma nel merito delle gravi contestazioni che le vengono fatte non abbiamo sentito risposte".

 

 

 

 

Parole che smentiscono quelle pronunciate proprio da Boccia sulla mozione grillina: "Così si ricompatta la maggioranza. Non una grande strategia, è un favore al governo". Un bel problema, in casa Pd. E tra le opposizioni si segnala Italia Viva, fuori dal coro anti-Santanchè: "Non ci siamo spaccati ma Paita ha detto a Calenda: se vuoi fare il giustizialista fallo pure. Ma non lo farai a nome del gruppo. Se vuoi parli in dissenso a fine seduta. Noi saremo garantisti con Fdi come Fdi non lo è stata con noi", hanno spiegato fonti di Italia Viva, che ha preso le distanze dalla mozione di sfiducia. Calenda, invece, si allinea a Conte e Schlein: "C'è una profonda differenza tra essere garantisti e sostenere che comportamenti gravemente inappropriati di un membro di governo debbano essere considerati irrilevanti fino a eventuale sentenza passata in giudicato". E ha concluso: "Alla luce di quanto accaduto oggi in Senato, la Ministra dovrebbe seriamente valutare di fare un passo indietro".

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